Cronaca

Giudizi discordanti nel centrosinistra per l’attività regionale in Agricoltura

 

I presidenti dei sei gruppi consiliari (Pd- Noi a sinistra per la Puglia – I popolari – Emiliano sindaco di Puglia – Emiliano per la Puglia – Art. 1 Mdp) che nell’Aula del Consiglio regionale formano la maggioranza di centrosinistra che sostiene il governatore Michele Emiliano (Pd), con una nota hanno espresso e confermato piena fiducia nell’operato dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, in merito alle polemiche degli ultimi giorni ed alle ventilate disfunzioni della struttura tecnico-amministrativa di questo importante dipartimento regionale da parte di alcune importanti Organizzazioni sindacali agricole (Coldiretti e Confagricoltura), ma anche da parte del senatore salentino Dario Stefano, leader del Movimento civico di sinistra “La Puglia in più” ed assessore al ramo ai tempi del governatore Nichi Vendola, oltre che da parte di  rappresentanti dell’opposizione di centrodestra e pentastellata alla Regione Puglia. “È di tutta evidenza – sottolineano nella nota i capigruppo di maggioranza – che chiunque sia legittimato a esprimere giudizi sul lavoro svolto, ma è necessario che ogni valutazione sia condotta in maniera obiettiva e scevra da pregiudizi e false informazioni”. Però, è forse altrettanto evidente che le lamentele e le critiche di Coldiretti Puglia e Confagricoltura, come pure quelle del senatore Stefano e degli esponenti di opposizione al governo regionale, non fossero di certo rivolte alla struttura burocratica dell’assessorato situato sul Lungomare barese Nazario Sauro, bensì al  vertice politico che la dirige, vale a dire all’assessore Leo Di Gioia e, quindi, anche a chi quest’ultimo lo ha nominato in giunta regionale, avendo il compito di sovraintendere anche all’attività svolta, ossia il presidente Emiliano, che della programmazione e conduzione regionale è sicuramente il massimo responsabile politico. Ma tralasciamo quest’ultima e non certo irrilevante sfumatura e vediamo come i capigruppo di maggioranza giustificano la loro fiducia all’attività finora svolta dall’assessorato guidato da Di Gioia. Sul Psr (2014-2020) i capigruppo di maggioranza affermano: “Nei due anni della presente legislatura si è proceduto ad ottenere il via libera dell’Ue sul nuovo Psr, ne sono stati concordati i criteri di selezione con il comitato di sorveglianza ed ogni singolo bando pubblico è stato condiviso, prima della pubblicazione, con le associazioni di categoria”. E, sempre sul Psr, si afferma che “Sinora sono stati impegnati 243 milioni di Euro e pagati 87”. Dati, questi, non molto diversi – per i capigruppo di maggioranza – da altre regioni partite contemporaneamente alla Puglia ed essa paragonabili per livelli di complessità gestionale. Inoltre, si fa pure presente che “sono già attivi, o agli sgoccioli, gli avvisi per i Gal (già chiuso), per gli investimenti nelle aziende agricole (in chiusura il 29 luglio), per la diversificazione ed il primo insediamento (pienamente operativo alla fine di questo mese). In definitiva, stante questi dati, “tutto si possa dire tranne che il Psr sia fermo” in Puglia, come difatti sostengono i capigruppo di maggioranza. Anche per il “pacchetto giovani” in agricoltura, ossia il premio di primo insediamento, i rappresentati di gruppi di maggioranza assicurano che “la struttura regionale è sotto pressione per ridurre al massimo i tempi necessari per adeguare la piattaforma informatica alla ricezione di domande complesse” come quelle relative a tali pratiche. Anche l’attività legislativa del comparto promossa in questi due anni in Consiglio regionale, per i capigruppo di maggioranza non è affatto trascurabile. Infatti, si evidenzia che l’Aula ha approvato provvedimenti importanti e molto attesi in merito ai Consorzi di bonifica, alla Xylella, all’utilizzo di terre incolte e abbandonate, al riuso delle eccedenze alimentari e sono in discussione riforme attese da tempo su materia quali caccia, pesca e consorzi di difesa. Fin qui la difesa favore della struttura assessorile da parte dei capigruppo di maggioranza. Una “difesa” che, a rigor di logica e non solo, sarebbe dovuta forse essere effettuata dal titolare della delega, ossia l’assessore all’Agricoltura, anziché ai capigruppo che hanno invece solo una rappresentatività politica e non  certo amministrativa del comparto. Ma evidentemente si trattata più di una difesa d’ufficio in senso politico che tecnico della struttura, per cui i capogruppo ha preferito sollevare l’assessore Di Gioia da tale incombenza, considerato che in realtà il bersaglio effettivo delle recenti lamentele e critiche su ritardi e disfunzioni regionali nel settore agricolo erano verosimilmente gli organi politici della Regione Puglia e non di certo quelli tecnico-amministrativi, perché sarebbe come voler attribuire responsabilità di scelte programmatiche e di vigilanza a chi invece è solo preposto ad attuare tali indicazioni. Infatti, ad accusare il governo regionale di non avere una  programmazione in Agricoltura è ancora un consigliere regionale di opposizione, Cristian Casili dl M5S,  che in un’altra recente nota ha affermato: “ Il dibattito che si è innescato sul Psr conferma quanto denunciamo da tempo: la  Regione Puglia, in materia di agricoltura, non ha una programmazione.  Segnali allarmanti arrivano da più versanti. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello sul Fondo europeo di sviluppo regionale”. Casili,  che già lo scorso marzo aveva segnalato i continui malfunzionamenti del portale informatico per l’accesso ai bandi Psr-Puglia 2014-2020 e i conseguenti problemi per le aziende agricole, già in difficoltà per il grave ritardo con cui questo Psr è partito, ha poi evidenziato alcuni dei problemi tuttora irrisolti del portale informatico e che riguardano non soltanto il “premio”  di primo insediamento, ma anche altre “misure” previste a favore delle aziende agricole esistenti, come, ad esempio, quella per l’Agriturismo e quella per il Biologico, che procedono con notevoli ed inspiegabili ritardi istruttori da parte della Regione Puglia. Infatti, ha pure commentato Casili: “L’assessore Di Gioia intervenga rapidamente affinché i disservizi della Regione non vadano ad infierire su un settore già duramente colpito dai problemi meteorologici e da fitopatie come la Xylella, che ha investito gli ulivi salentini” E, continuando, ha dichiarato: “È drammatico che la Regione più agricola d’Italia si fermi perché non è in grado di mettere a punto il portale informatico per caricare le domande, bloccando così gli investimenti necessari per le nostre aziende agricole”. Per poi concludere: “Saremmo potuti partire in anticipo  utilizzando il sistema già collaudato dalla  Regione Puglia che riusciva a lavorare lo stesso numero di domande, invece inspiegabilmente la stessa ha voluto cambiare con un nuovo sistema che ad oggi non funziona, causando un danno considerevole, visto che molte misure saranno disponibili solo dopo l’estate. In questo modo saranno compromesse l’attuale e la prossima annata agraria”. Ma anche per questi aspetti la responsabilità maggiore è comunque della “politica” che è quella a cui amministrare le scelte anche di organizzazione e direzione degli apparati tecnico-amministrativi, oltre che vigilare affinché tutto funzioni secondo il programma di governo prefissato. Sempre che un effettivo “programma”  di governo ci sia e non si navighi a vista, come sembra che invece accada alla Regione Puglia in Agricoltura. Infatti, dopo il recente intervento del senatore Stefano, (da non dimenticare, autorevole esponente del centrosinistra pugliese) di condivisione delle lamentele di Coldiretti Puglia e Confagricoltura e la successiva recente nota di fiducia all’assessorato all’Agricoltura dei capigruppo di maggioranza, sembrerebbe che sul tema “Agricoltura”  ci sia confusione financo all’interno della stessa coalizione di governo, dove anche il giudizio sull’operato di giunta ed assessore al Ramo  è nettamente discordante.   

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 8 Giugno 2017

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio