Giuseppe Migneco e la pittura che sa di storia: dal gesto al colore, i tratti dell’eternità
Il realismo storico. Inaugurata lo scorso 21 maggio presso la galleria SanGiorgioArte a Bari
“Ogni scrittore ed ogni uomo deve vedere in tutto ciò che gli accade, ivi compreso lo scacco, l’umiliazione e la sventura, uno strumento, un materiale per la sua arte.“Scriveva Luis Borges. Di questa eterna consonanza dell’essere che si trasforma in arte sembra volerci raccontare il docente, critico ed esperto d’arte Francesco Gallo Mazzeo, introducendoci nel complesso e sfaccettato mondo di Giuseppe Migneco, considerato uno dei maggiori esponenti dell’espressionismo italiano. Il mondo che ci racconta è fatto di colori intensi e suggestioni che profumano di storia. Quella che ognuno di noi si porta dentro, e che ci caratterizza. Alla potenza emotiva che suscitano le sue opere è dedicata l’imperdibile mostra Il Realismo Storico – inaugurata lo scorso 21 Maggio presso la galleria SanGiorgioArte a Bari. Migneco ci racconta di un mondo agreste e molto lontano da noi, ma la cui intensità espressiva e i colori autentici della terra segnano inequivocabilmente la nostra appartenenza ad una storia che rende le emozioni che ci suscitano le sue opere eterne nel tempo e sempre vive.” L’espressionismo è sempre in qualche modo segnato da una forte carica emotiva. Così come l’impressionismo tende a penetrare l’intimità e gli aspetti psicologici, l’espressionismo tende ad enfatizzare gli aspetti morfologici, tutte le espressioni della mimica: vengono esasperati i tratti somatici e la materialità diviene anima che ci parla, raccontandoci una storia antica, ma che ci appartiene nel profondo, che caratterizza la nostra essenza, ciò che siamo diventati e forse ciò che saremo. In queste opere, in sintesi, c’è la nostra Storia. Migneco appartiene alla metà del ‘900, un secolo in cui l’Italia era ancora civiltà contadina.
Mentre oggi viviamo nel secolo post industrializzato e tecnologico, dove nelle campagne c’è l’imprenditoria, all’epoca si viveva la manualità del lavoro, con il suo dolore e le sue gioie, la valenza profonda perfino dell’atto del nutrirsi. Ma la caratteristica dell’Arte è quella di essere polisemica, di saper parlare non solo al proprio tempo ma a quelli futuri. Per questo ancora oggi siamo profondamente toccati dalle sue opere, dalla profondità e durezza di volti e di corpi segnati dalla fatica e che rappresentano la tragedia dell’esistenza con determinazione, non con disperazione. ‘ E pluribus unum’, questa è la straordinaria capacità dell’arte: trasformare un’intera narrazione in un’immagine che sappia esprimerne le molteplici sfaccettature. E in questo Migneco è stato un grande maestro.” Spiega il prof Gallo, in un meraviglioso excursus, che si sviluppa e articola tra Giotto e Gramsci, di fronte ad un pubblico affascinato ed attento. Una mostra unica nel suo genere e che non ha precedenti, come del resto tutte quelle promosse da Antonio Lagioia, titolare della galleria SanGiorgioArte, che ha organizzato eventi che hanno portato migliaia di visitatori ad ammirare le bellezze artistiche di Dalì, Picasso ed altri artisti molto noti. “Anche questa mostra è un evento più unico che raro sul territorio, e in Italia in generale. Tratto Migneco da tanti anni e ho raccolto una collezione di incredibili pezzi che non è stato facile ottenere, e che ora voglio esporre per regalare ai nostri visitatori un’esperienza straordinaria. Tra le opere esposte vi è anche una rarissima tela del 1949 in double face, ovvero che possiede due dipinti realizzati uno frontalmente e l’altro sul retro. Ci auguriamo che anche questa mostra possa riscuotere il successo delle precedenti, per poterci permettere di regalare alla città di Bari un primato che merita finalmente di ottenere.”
Rossella Cea
Pubblicato il 24 Maggio 2023