Cultura e Spettacoli

Gli aerei non c’entrano (forse)

Nel numero di aprile 1973 di ‘Arcani’, la nota rivista italiana del mistero, si legge una lapidaria notizia : “Il signor D.D. affermò che in un vigneto di sua proprietà, in contrada De Rossi, (nel territorio di Rutigliano, l’11 dicembre 1962 – n.d.r.) era caduto dal cielo un pezzo di ghiaccio dell’apparente peso di circa 60 kg”. La caduta dal cielo di eccezionali blocchi di ghiaccio è un evento anomalo riportato dai cronisti già dall’antichità e comune a tutte le epoche, Tito Livio vi accenna nel Libro I di Ab Urbe condita. La Scienza parla a tale proposito di megacriometeore, blocchi di ghiaccio che, malgrado le somiglianze strutturali, idrochimiche e isotopiche coi chicchi di grandine, si formano in circostanze atmosferiche particolarissime (possono avere origine anche col cielo sereno) e che differiscono nettamente da quelle dove sono presenti quelle nubi di tipo cumulonembo che generano la grandine. Impropriamente perciò le megacriometeore sono chiamate chicchi di grandine giganti. Né vanno assimilate alle meteoriti, anche se possono creare piccoli crateri d’impatto. Al più possono essere generate dall’impatto con l’atmosfera terrestre di piccole comete (se parte del ghiaccio di cui in buona parte si compongono questi corpi celesti  sopravvive all’attrito, niente di più facile che esso piova sulle nostre teste sotto forma di blocchi del peso minimo di mezzo chilo). Ma non si esclude che – sempre in circostanza particolari – questo ghiaccio si formi sulle ali degli aerei quando sono alla massima altezza, per poi staccarsi per sbalzo termico e precipitare appena l’apparecchio scende di quota. E sempre a proposito di aerei, altri hanno considerato l’idea che quel ghiaccio altro non sia che l’acqua ‘nera’ prodotta dai servizi igienici e poi liberata nel vuoto ad alta quota, dove la bassissima temperatura condenserebbe il liquame in blocchi. Ma ciò forse avveniva in passato, negli anni cinquanta, quando i rimedi in fatto di igiene a bordo erano ancora ‘primordiali’. Gli aerei di oggi dispongono di pozzi neri che vengono scaricati soltanto a terra e con tutte le cautele previste dalla legge. Così non fosse, le megacriometeore presenterebbero l’inconfondibile color azzurro dei disinfettanti usati nei bagni chimici. In ogni caso, viviamo immersi nell’inspiegabile, nell’irrisolto. Troppe le cose strane che ci avvolgono. Sa il cielo cosa abbiamo attorno o sotto i piedi e che non ci riesce di scoprire. Ma è in cielo che si annidano gli interrogativi più imbarazzanti. Tanto spiega perché anche a proposito di megacriometeore si torna a farneticare di navi spaziali aliene.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 6 Ottobre 2018

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