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Gli alleati continuano a chiedere spiegazioni ad Emiliano

L’intesa tra il Pd di Michele Emiliano e l’Udc pugliese guidata dal segretario regionale Salvatore Ruggeri ha provocato la reazione degli altri partiti del centrosinistra, tradizionali alleati del Pd, che sono stati informati della presenza del un nuovo compagno di viaggio, l’Udc per l’appunto, alle prossime elezioni regionali solo a cose fatte anziché preventivamente, come invece dovrebbe essere all’interno di una coalizione di partiti con pari dignità politica e decisionale. Infatti, la protesta delle altre sigle del centrosinistra alleate del Pd non è tardata a farsi sentire ed i rispettivi segretari  regionali di Sel, Gano Cataldo, di Realtà Italia, Alfredo Borzillo, del Psi, Alfredo Borzillo, e Nicola Scelsi della ‘Puglia in Più’ hanno subito chiesto una “straordinaria ed urgentissima convocazione del tavolo politico del centrosinistra pugliese, per gli opportuni e doverosi chiarimenti” a riguardo del patto politico siglato tra Emiliano ed i vertici dell’Udc pugliese. “Tale decisione – hanno affermato in un apposito comunicato i quattro citati esponenti della coalizione di centrosinistra – é in netto contrasto con quanto stabilito dai rappresentanti regionali dei partiti e dei movimenti della coalizione e non è nella disponibilità delle singole forze politiche che compongono la coalizione”. Ma una sorpresa ancora maggiore a quella della presa di posizione dei tradizionali alleati del Pd in Puglia, contro l’accordo tra Pd ed Udc per le prossime regionali, è la sconfessione che nella stessa giornata di mercoledì i vertici romani dello scudocrociato hanno fatto sull’iniziativa assunta dai responsabili pugliesi del partito che, con Emiliano, hanno sottoscritto l’impegno di portare la sigla dell’Udc nello schieramento di centrosinistra alle regionali della prossima primavera. Un impegno smentito subito dopo dai vertici nazionali dello scudocrociato, che al momento danno preminenza all’accordo politico con il Nuovo Centrodestra, Scelta civica e Popolari per l’Italia, per la formazione di un unico e nuovo soggetto politico, denominato Costituente popolare, a cui successivamente dovrebbero essere demandate anche le scelte inerenti le alleanze per le prossime regionali. Smentita che è stata accolta con favore dal coordinatore nazionale del Ncd, il senatore Gaetano Quagliariello, che in proposito ha affermato: “Prendo atto con soddisfazione della 
nota dell’Udc nazionale con la quale ieri sera è stata ribadita la volontà di andare avanti nel processo di unificazione, e del fatto che in conseguenza di tale determinazione tutte le decisioni sulle elezioni regionali, ovviamente anche riguardo alla Puglia, verranno assunte in quest’ottica”, per poi concludere che: “Al di fuori di questa cornice restano scelte esclusivamente personali, per le quali naturalmente c’è il massimo rispetto”. Alla luce di quest’ultima frase sembrerebbe di capire che i vertici nazionali dell’Udc abbiano affidato al coordinatore nazionale del Ncd ( trattandosi – come è noto – di un barese di adozione conosce bene la realtà politica pugliese) il compito di puntualizzare la valenza politica dell’accordo effettuato con il Pd di Emiliano dall’anima pugliese dello scudocrociato. Una valenza che, come ben chiarito Quagliariello, sarebbe esclusivamente personale e non politica, perché non ha ricevuto la benedizione dei vertici romani di quel partito. E, d’altronde, non dovrebbe essere diversamente, visto che lo stesso segretario del Pd pugliese, al netto delle rimostranze dei tradizionali alleati di coalizione, ora rischia pure di rimediare qualche brutta figura al tavolo del centrosinistra per l’annuncio dell’entrata dell’Udc nel centrosinistra pugliese, quando invece si trattava esclusivamente di un’iniziativa dei vertici locali di quel partito, non avallata dai vertici nazionali dello stesso. E per questo Emiliano ora si preoccupa di ribadire ai tradizionali alleati del Pd che “Non c’è nessuna decisione presa in contrasto con il tavolo del centrosinistra perché sarà il tavolo a decidere se includere o meno l’Udc nella coalizione. Condivide pertanto la necessità di riunire al più presto il tavolo al fine di valutare insieme a tutte le componenti la proposta avanzata dall’Udc e condivisa dal Pd”. Una via d’uscita, quella di  rimettere la decisione sull’allargamento o meno all’Udc della coalizione, che servirebbe, evidentemente, a rimediare alla ‘gaffe’ commessa nei confronti degli alleati di centrosinistra, ma ancor di più, probabilmente, all’errore politico commesso nel presentarsi al tavolo con i dirigenti politici locali di un partito che non avevano l’avallo dei vertici per l’accordo con il Pd.    

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 28 Novembre 2014

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