Gli ambulanti temono il futuro: il ‘flop’ dei saldi fa paura
Che il periodo di super-sconti cominciato come da tradizione all’inizio dell’anno -… in diverse regioni anche prima – si rivelasse un tragico flop per i commercianti era purtroppo nell’aria. Le prime ricerche di mercato hanno, infatti, confermato un segno al ribasso un po’ dappertutto, specie nel campo dell’abbigliamento, ma la delusione s’è allargata anche in campi che anche nei mesi più duri della pandemia avevano cercato di resistere, come quello dei mercati ambulanti e settimanali., In Puglia i rappresentanti di quest’ultimo settore hanno addirittura parlato di “situazione drammatica”, con vendite calate addirittura fino al 70%, mercati desertificati e costi di gestioni aumentati del 40%. E c’è poco da stare allegri, in quanto dal primo aprile dovrebbe tornare il canone unico e potrebbero essere guai ancora più seri. in molti non hanno potuto pagare la rate Inps di febbraio, denuncia Sabino Montaruli di ‘Casambulanti’, in un’analisi impietosa, ma purtroppo a quanto sembra specchio di una realtà tutta vestita di tinte scure registrata nei i mercati di Puglia. A fare ancora più paura per i mesi futuri i costi gestionali aumentati di quasi il doppio, con la prospettiva di ulteriori aggravi con il ritorno del pagamento del canone unico a decorrere da aprile, come detto. Una situazione che il sindacalista pugliese ha chiarito ancora meglio: “la situazione che si sta vivendo sui mercati è unica nel suo genere. Il terrore nei rapporti sociali dettato da una emergenza sanitaria fortemente aggravata da una strumentalizzazione politica oltre che da incapacità gestionali, si è riversata tutta sui mercati, luoghi simbolo della socializzazione. La gente ha paura, corre, non si ferma più neppure a parlare e questo è un segnale molto preoccupante anche per il futuro. Un segnale di come le persone siano cambiate “dentro”, psicologicamente. Il periodo dei saldi non è stato un flop solo per i negozianti ma anche nei mercati, nonostante i prezzi di vendita non abbiano subito alcun aumento, neppure nei settori alimentare ed ortofrutta che sono riusciti a contenere gli aumenti alla produzione riducendo ulteriormente gli utili”. Da un lato, dunque, c’è da registrare l’aumento dei costi per gli esercenti, a cominciare da quello dei carburanti, dall’altro la progressiva diminuzione della capacità di spesa da parte dei consumatori che subiscono gli aumenti quotidiani di energia, gas, utenze domestiche e servizi. “Siamo al punto di dover prendere decisioni pesanti e con l’azione di concertazione nazionale che stiamo portando avanti con altre associazioni di categoria e siamo pronti alla mobilitazione per evitare il tracollo definitivo di un intero comparto commerciale che sviluppa un indotto di milioni di soggetti e di centinaia di migliaia di imprese che ruotano attorno ai 180mila ambulanti d’Italia ed ai 16mila ambulanti della nostra regione Puglia, molti dei quali non sono riusciti a pagare neppure la rata Inps scaduta il 16 febbraio scorso”, la conclusione di Montaruli.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 22 Febbraio 2022