Cultura e Spettacoli

Gli autunni sulle spalle e il sogno delle primavere

Compie gli anni oggi Elena Diomede, matura operatrice culturale barese. Insegnante elementare per trent’anni, anni durante i quali si è distinta per l’impiego di didattiche innovative, si è poi dedicata alla formazione dei docenti per conto di un Istituto di ricerca pedagogica, l’IRRSAE. Autrice di tre libri di poesie (l’ultimo dei quali, ‘Amore cannibale’, è di recentissima pubblicazione) e di numerose pubblicazioni scientifiche, Elena Diomede ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il prestigioso Premio Antigone. Presente in numerose antologie e saggi critici, ha dato vita ad una apprezzata rassegna di poesia (Poesia in forma di rosa) e ad una vivace associazione culturale, ‘Comunicazione Plurale’. – Allora Elena, cosa avverti sulle spalle, la coltre di tanti inverni o d’altrettante primavere? – “Mah, autunni direi, col sogno di vivere solo primavere”. – Proviamo a stilare un bilancio : Ti rimproveri qualcosa? – “Di non aver dato tutto alcune volte e di aver dato troppo in altre circostanze. Non avrei dovuto essere così fiduciosa verso il prossimo. Ma alla fine dei conti non me dispiace. L’esercizio della diffidenza mi avrebbe svuotata e non sarei stata me stessa”. –  Oltre che dedicarti e non poco al prossimo ti sei dedicata anche a cani e gatti ma senza fare parte di alcuna associazione animalista… – “Non mi piace il settarismo associativo, preferisco ancora oggi soccorrere randagi e prendermene cura in tutta indipendenza”. – Solo con la poesia sei stata avara… – “Ho pubblicato poco, è vero. E’ stata una specie di autocensura, la mia. In verità non condivido il produrre a cascata, questo sfornare libri su libri. Come tutte le altre espressioni artistiche la poesia non è un fatto di quantità. E poi c’è che il mercato editoriale è in crisi, per non dire della difficoltà d’individuare un editore che sia degno di questo nome…”. – C’è ancora spazio per sogni e progetti nel tuo futuro? – “Certo. Il mio sogno è una Fondazione che abbia come fine la salvaguardia e la promozione della poesia contemporanea di qualità”. – E quanto al futuro della tua Comunicazione Plurale? – “ Vorrei una comunicazione sempre più plurale. Intanto l’Associazione ha mosso i primi passi in questa direzione aprendo la sua nuova sede in quella che fino a tre anni fa era una delle strade più degradate della città a causa del mercato all’aperto, parlo di via Montegrappa. Alla sede di Comunicazione Plurale di via Montegrappa ora fa capo un Comitato di residenti determinanti al rilancio non solo di quella strada ma dell’intera Carrassi. Ancora nel mio quartiere sogno una biblioteca riservata ai soli bambini. Mi sono già procurata cinquecento testi che attendo di mettere a disposizione”. – Tanti auguri cara Elena e grazie a nome di molti.

Italo Interesse


Pubblicato il 15 Ottobre 2014

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