Gli ex rivali, Emiliano e Di Cagno Abbrescia, insieme per un ritorno al passato
Da grandi “nemici” ad entusiastici “amici”. Da rivali ed avversari a possibili o quasi certamente alleati. E ciò che è accaduto a Bari con due ex sindaci del capoluogo, Simeone Di Cagno Abbrescia e Michele Emiliano, espressioni di contrapposti schieramenti e che, però, si sono ritrovati martedì pomeriggio nel foyer del teatro Petruzzelli a discutere di “problemi” e di “bene comune” come se fossero sempre stati amici e, per la verità, scordandosi il passato. Un passato fatto – come è noto – dai toni spesso infuocati, soprattutto quando i due si contendevano, nel 2009, la poltrona più alta di Palazzo di città, e senza esclusione di colpi. Ma, come si dice a Bari, tutta “acqua passata”, perché ora a farli ritrovare insieme, come ha spiegato Emiliano stesso, oltre alla comune passione per la politica, ci sono “anche 10 anni di politica a servizio della città, in cui abbiamo avuto persino lo stesso segretariato”. I due ex rivali, alla presenza di un folto pubblico, tra cui – per la verità – molti volti noti della politica cittadina e regionale, sia di centrodestra che di centrosinistra, si sono raccontati ed hanno raccontato esperienze, idee e buoni propositi su come migliorare Bari ed il territorio pugliese. Insomma, un dialogo a 360 gradi su temi d’attualità della città capoluogo e sulla Puglia e su molti dei quali i due ex Primi cittadini si sono spesso dichiarati d’accordo e pochi, invece, quelli sui quali sono stati discordanti. Ma i tanti accorsi ad ascoltarli forse si aspettavano ben altro da Simeone e Michele. Infatti, molti avrebbero forse voluto sapere da Di Cagno Abbrescia le ragioni per cui ora è stato “improvvisamente folgorato sulla via di Damasco” da Emiliano, mentre fino a pochi anni fa, tra il 2004 ed il 2013, da consigliere comunale di opposizione criticava duramente le scelte del suo successore alla guida di Palazzo di Città. Dal governatore pugliese, invece, avrebbero forse voluto conoscere le motivazioni del suo pentimento su Simeone, al punto da fargli addirittura chiedere scusa pubblicamente, all’esordio del dibattito, alla famiglia per le cose dette e scritte su di lui in passato, quando in ballo c’erano non solo le rispettive carriere politiche, ma la visione ed il futuro di una città. E qui qualcuno si è ironicamente chiesto se Emiliano stava mentendo adesso con le scuse formali a Di Cagno Abbrescia per le cose passate, oppure aveva mentito allora ai baresi, raccontando e scrivendo su di lui cose infondate o inesatte. Una per tutte, il rilievo che Emiliano faceva sui potenziali conflitti d’interesse (e non solo!) che Di Cagno Abbrescia aveva da primo cittadino. “Acqua passata” anche questa per Emiliano, ma sicuramente anche per Simeone che ora spera verosimilmente di tornare sulla scena cittadina e (più probabilmente) regionale da “amico” di Emiliano, anziché da suo leale “nemico”. Infatti, l’interrogativo che molti di coloro che hanno assistito al cordiale confronto tra Emiliano e Di Cagno Abbrescia si sono posto, ma con loro anche tanti comuni cittadini, è stato: “Cui prodest (ndr – A chi giova) la ‘sceneggiata’ messa in atto nel foyer del Petruzzelli?” Domanda, questa, la cui prima risposta potrebbe essere sicuramente quella che “non giova ad una Politica con la ‘P’ maiuscola”. Ossia ad una Politica fatta di ideali e principi. E, quindi, di una determinata visione non dei “problemi” della collettività, che sono un dato di fatto incontrovertibile della realtà quotidiana di una città o di un territorio, ma delle soluzioni che ad essi si voglio dare. E questo potrebbe essere solo l’inizio di un ragionamento che ci porterebbe lontano sia nella concezione di una Politica fatta di idee e valori sociali, che dell’etica ad essa collegata. Ma nei ragionamenti fatti nel foyer del Petruzzelli martedì scorso – stante alle cronache – si è parlato solo di problemi e possibili soluzioni, ma non di “visioni” della realtà, perché quest’ultimo sarebbe stato forse un terreno troppo scivoloso per due “rampanti” della politica locale, come Emiliano che, pur di assurgere a ruoli sempre più ambiti, sarebbe forse disposto anche a sfidare i “massimi sistemi” e Di Cagno Abbrescia che, di fronte a qualche “No” della parte politica che lo ha “incoronato” prima sindaco della sua Città per due mandati e poi deputato per altrettante Legislature, dimentica tutto il passato facendosi politicante amico del suo più acerrimo ed ex detrattore. E ciò in prospettiva di quale visione di Bari o della Puglia. Si è detto in quel dibattito in modo alquanto pragmatico (ma anche sospetto) “per il bene comune”. “Ma di chi – si chiedono eufemisticamente in tanti a Bari – forse dei due ex rivali?” Di certo, con simili protagonisti della politica locale, il meridione, la Puglia e Bari in prospettiva – vista dai centri di potere romani – non andrà forse molto lontano. Loro probabilmente sì, con le “consorterie” che insieme sperano di continuare a tutelare.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 21 Dicembre 2017