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Gli invisibili ex Ccr in mobilità protestano all’Istituto Oncologico

Torneranno in piazza dopodomani gli ex dipendenti delle Case di Cura Riunite in mobilità aderenti al Comitato di Lotta “Gli Invisibili ex CCR in mobilità”, che si sono ritrovati insieme alle loro famiglie davanti al palazzo del Consiglio Regionale della Puglia un paio di mesi fa. Dunque, sono già sfilati in corteo dopo aver attraversato il centro di Bari, per protestare sul disinteresse della classe politica e amministrativa regionale dinanzi alla loro situazione. Una situazione assurda che si trascina da quasi vent’anni tra mille promesse e impegni che si infrangono dinanzi ai soliti problemi finanziari o, ancora peggio, dinanzi ai fantasmi di promesse e impegni assunti per proteggere altre categorie di lavoratori, anch’essi alla disperazione. Dalla prossima settimana, dunque, gli ‘Invisibili delle Ccr’ a Vendola e all’assessore Attolini, ma soprattutto al direttore generale dell’Istituto Oncologico di Bari chiedono di essere ricevuti per affidar loro lamentele e speranze di famiglie ridotte alla fame. Sono trascorsi mesi dalla loro prima manifestazione dell’autunno scorso, allorquando sono stati quasi costretti a prendere atto che gli impegni assunti dagli amministratori regionali sono stati totalmente disattesi. “La disoccupazione adulta è un fenomeno sociale che sconvolge la vita delle persone, e ne devasta le famiglie; gli ex dipendenti delle Case di Cura muiono di fame con 420 euro al mese, insufficienti ad assicurare a sé e alle famiglie un’esistenza libera”, lamentano i manifestanti chiedendo al Presidente Vendola  ed all’assessore Ettore Attonini come si possa vivere in tali condizioni. La loro richiesta? La stessa di sempre: ricollocamento e occupazione, magari attraverso i concorsi delle Asl di Bari e Bat oltre che dei centri oncologici che dovrebbero riservargli il 10% dei posti a loro. Ma adesso che la pazienza sembra essere scappata, gli ex Ccr hanno affidato ai magistrati la speranza di comprendere i motivi di tanto ostracismo nei loro confronti, con un lungo elenco di atti amministrativi e delibere tutte da rivedere e approfondire, come faranno certamente gli inquirenti. E così al setaccio degli investigatori sono terminate la deliberazione del Commissario Straordinario n. 63 del 16.02.2011 che ha indetto procedura concorsuale, per titoli  e prova di idoneità, per la formulazione di graduatoria da utilizzare per la copertura di posti a favore dei lavoratori collocati in mobilità dalle strutture sanitarie private della Regione Puglia, ma anche la deliberazione del Commissario Straordinario n. 421 del 3/10/2011 per un’altra procedura per l’affidamento per mesi 36 del Servizio relativo alle operazioni ausiliarie di sostegno sanitario occorrente all’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. Tutta da verificare anche la deliberazione del Commissario Straordinario n. 33 del registro del 20/01/2012.Per una quindicina di unità di personale a tempo determinato, assunti dall’Irccs Oncologico di Bari con qualifica di Ausiliario Specializzato e ancora la procedura concorsuale, per titoli  e prova di idoneità, per la formulazione di graduatoria da utilizzare per la copertura di posti di Categoria A. in favore dei lavoratori collocati in mobilità dalle strutture sanitarie private della Regione. Vito Matinelli, che guida gli ex Ccr, non ha dubbi: “Sono parecchi gli atti adottati fino ad oggi dall’Amministrazione dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” I.R.C.C.S. Ospedale Oncologico di Bari che, oltre ad alimentare una serie di dubbi di legittimità, ci inducono a sottoporre alcune domande a chi intende coprire i posti di ausiliario come previsto dal bando in favore dei lavoratori collocati in mobilità, ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 4/2010, senza avvalersi di ditte esterne per effettuare il medesimo servizio. Vogliono togliere ogni possibilità a noi?” Ma le domande sono anche altre: può una Amministrazione nelle more dell’espletamento d’una gara affidare a trattativa privata un importo dei lavori di circa 800mila euro?Si potrebbe ipotizzare una intermediazione di mano d’opera? “Noi non vogliamo instaurare una guerra tra poveri ma solo vederci riconosciuti la dignità di lavoratori attualmente mortificata dall’assoluta mancanza di prospettive e da un compenso sociale a dir poco irrisorio erogato dall’INPS di 422 euro al mese, mai corrisposto puntualmente ma con un ritardo di almeno cinque-sei e che non ci permette di sostenere adeguatamente le nostre famiglie, costringendoci  nella condizione mentale di sentirci mantenuti senza la dignità del lavoro”, rimarca Vito Matinelli. Che con i suoi colleghi ha presentato nelle settimane scorse, come detto, un esposto alla Procura di Bari, pronti a tornare in piazza lunedì dinanzi alla Direzione Amministrativa dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, chiedendo di essere ricevuti dal Commissario Straordinario e dal Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Ente. “Anche loro dovranno prendere atto che anche noi esistiamo…”

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Giugno 2012

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