Cultura e Spettacoli

Gli occhi curiosi del giovane mercante

Nella seconda metà del Quattrocento due ricchi mercanti di Bruges, Anselmo e Giovanni Adorno, padre e figlio, compirono un lungo viaggio diplomatico per conto di Carlo I di Borgogna.  Partiti il 19 febbraio 1470, passarono prima da Genova, città d’origine della famiglia, e poi da Roma per ricevere la benedizione di Paolo II. A Civitavecchia s’imbarcarono per Tunisi. Procedendo verso Oriente visitarono il Cairo, il Monte Sinai, Gerusalemme e Damasco. Sulla via del ritorno sbarcarono in Puglia, che risalirono per raggiungere Napoli, da dove proseguirono – attraverso Roma, Venezia e Colonia – sino a Bruges, dove giunsero il 4 aprile 1471. Di questo viaggio ci resta una relazione (L’Itinéraire d’Anselme Adorne en Terre Sainte”) a firma del giovane Adorno sulla scorta di appunti raccolti durante l’itinerario e poi riordinati. Il testo ci è stato tramandato dal manoscritto 330 della Biblioteca Municipale di Lille. Un testo molto prezioso perché attendibile. Adorno si comporta come un viandante curioso, un cronista attento, per cui le  informazioni sono riportate con imparzialità, senza pregiudizio. Nuovo è qui lo sguardo del viaggiatore ; emerge la prospettiva pratica del mercante attento agli aspetti concreti della vita economica e sociale. Particolarmente interessanti le pagine dedicate alla nostra terra. La Puglia prende subito al cuore il giovane viaggiatore belga per le “diverse erbe profumate che crescono ovunque nei campi spontaneamente”. A colpire Giovanni è poi il “grande numero di città importanti e belle”, a ciascuna delle quali egli dedica una breve descrizione. Lecce, che è “la città più grande”, presenta la caratteristica di una popolosa comunità giudea (“molti ebrei vi abitano pagandovi una tassa”). I porti di Brindisi “sono i migliori, i più belli e i più fortificati di tutta la Puglia. I nostri marinai raccontavano di non aver mai visto niente di simile”). Monopoli si distingue per “boschi di ulivi che è piacevole attraversare”. Polignano si presenta “densamente popolata da gente dabbene”. A Mola “sono molto più numerose le donne, tant’è che ci sono quattro donne per ogni uomo”. Bari, per quanto città di mare, “non ha un porto vero e proprio bensì una spiaggia”. A Manfredonia, pestando “l’arena sempre dura della spiaggia”, la piccola comitiva giunge in “un luogo detto Rivoli dove scorrono molti rivoli d’acqua che tutti noi abbiamo attraversato per ponti”. Infine Foggia : “la città è squallida ma il luogo è ottimo”. Povera Foggia, avremmo preferito un addio migliore  prima che gli Adorno e i compagni di viaggio prendessero la strada degli Appennini. 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 16 Maggio 2013

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