Gli olivicoltori pugliesi chiedono di bloccare le importazioni di olio tunisino
Confagricoltura Puglia”, tradizionale organizzazione categoriale degli agricoltori, fa appello ai componenti italiani (effettivi e sostituti) della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europea affinché martedì prossimo, nella seduta in cui si discuterà e voterà il parere per l’introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Repubblica tunisina (che – come noto – tra i provvedimenti a sostegno del Paese nord africano prevedono, fra l’altro, l’autorizzazione all’ulteriore importazione in territorio europeo di ben 35mila tonnellate di olio di oliva tunisino), tengano bene a mente il futuro del comparto olivicolo ed oleario italiano, asse portante dell’economia agricola nazionale, e pugliese in particolare, non lasciandosi sopraffare dai colleghi degli altri Paesi dell’Unione che non sarebbero danneggiati minimamente e direttamente da tale ulteriore incremento quantitativo di olio d’oliva extracomunitario. Infatti, quello di martedì è l’ultimo atto in capo al Parlamento europeo su questo tema, prima che la proposta passi alla definitiva approvazione della Commissione Ue che, come è noto, decide definitivamente in materia. Martedì prossimo andrà dunque in votazione nella Commissione parlamentare competente la proposta unilaterale e a titolo temporaneo di importare un contingente di 35mila tonnellate di olio di oliva extra, in più rispetto agli attuali contingenti di import (56.700 tonnellate) attualmente consentiti dall’accordo euro-mediterraneo di associazione, entrato in vigore nel 1998. Tale ulteriore quantitativo sarà messo a disposizione per un periodo di due anni (da gennaio 2016 a dicembre 2017) e potrà essere importato nei Paesi dell’ Ue senza il pagamento di alcun dazio. La proposta di aumentare il quantitativo di olio d’oliva extra importato dalla Tunisia è nato a seguito degli attentati terroristici del 26 giugno scorso a Sousse, per finalità di sostegno alla Tunisia nel delicato processo di transizione politica ed economica che sta attraversando. “Confagricoltura Puglia”, dopo aver allertato nei mesi scorsi tutti gli eurodeputati italiani sul tema, ora chiede con forza ai membri a tutti i membri della Commissione Agricoltura del Parlamento di Strasburgo, ed in particolare a quelli italiani, di difendere una produzione olivicola d’eccellenza, qual è quella nazionale (in particolare quella pugliese), votando contro tale progetto. Infatti, il presidente di “Confagricoltura Puglia”, Donato Rossi, nel commentare l’appello rivolto agli 11 esponenti italiani (Nicola Caputo, Paolo De Castro, Giulia Moi, Marco Zullo, Mara Bizzotto, Mario Borghezio, Gianluca Buonanno, Alberto Cirio, Rosa D’Amato, Michela Giuffreda, Dario Tamburrano) della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha dichiarato: “Si tratta di una misura scellerata che rischia di mettere in ginocchio il comparto olivicolo nazionale “. Per cui “ci aspettiamo – ha affermato Rossi – che gli eurodeputati italiani facciano la loro parte per difendere l’economia del nostro territorio”. E, con riferimento alle sia pur nobili motivazioni politiche che sono alla base della proposta, il presidente pugliese della più importante Associazione degli imprenditori agricoli italiani ha affermato: ““Non capiamo perché il nobilissimo intento di sostenere economie in difficoltà debba passare sulla testa dei nostri imprenditori agricoli”. “Noi chiediamo agli eurodeputati italiani – dice ancora Rossi nell’appello di Confagricoltura Puglia – di opporsi con tutte le forze a questa decisione. Diversamente da quanto è stato affermato, quella che stiamo aprendo in questi giorni non è affatto un’annata magra per la produzione olearia, in particolare per quella pugliese che sta per segnare buoni livelli di crescita quantitativa e qualitativa rispetto allo scorso anno. L’importazione di olio extraeuropeo rischia di vanificare quel margine di vantaggio sul quale le aziende produttrici fanno affidamento”. Da non dimenticare peraltro che, come spiegato pure dalle stesse analisi di contesto che accompagnano il progetto di parere, la Tunisia e l’Unione europea sono sul punto di avviare i negoziati in vista di stabilire un accordo di libero scambio approfondito e completo (Aleac) che preveda la liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli fra le due aree. Quindi, secondo il presidente di “Confagricoltura Puglia” è giunto “il momento per far sentire la nostra voce”. Infatti, conclude Rossi, “non possiamo aspettare oltre, lamentandoci in seguito di aver subìto le decisioni assunte in sede europea, decisioni assolutamente contestabili e detestabili”. Decisioni che, però, non possono essere contestate soltanto a livello di Organizzazioni sindacali agricole, ma che richiedono evidentemente una forte presa di posizione, in sede europea, soprattutto da parte del Governo nazionale, attraverso il ministro competente. Diversamente, si assisterà ancora una volta ad una manfrina in cui i produttori olivicoli ed oleari italiani saranno beffati dall’Ue. E l’Italia, quindi, per questo importante comparto economica nazionale farebbe a sua volta nuovamente la parte della cenerentola dell’Unione.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 28 Novembre 2015