Cultura e Spettacoli

Gli Ufo, quei birichini…

Era la sera del 19 marzo 1963 quando due putignanesi uscendo dal cinema del loro paese notavano in cielo a un sette-ottocento metri d’altezza in direzione nord-est una luce abbagliante. Sulle prime la scambiarono per un aereo in atterraggio (a poca chilometri di distanza si stende la pista dell’aeroporto di Gioia del Colle), ma dopo un poco la stessa luce si rivelò un oggetto grande quanto “un grosso aereo da trasporto” a forma di “mezza luna allungata” di color argento e sui cui bordi luci arancione giravano lungo il perimetro dello stesso oggetto. Poi, dalla parte inferiore dell’UFO, scaturì un fascio di luce “verde azzurro” ben definito nei suoi bordi che ruotando lungo un angolo di 180° setacciava la campagna sottostante. Trascorso un certo periodo di tempo, i testimoni si accorsero della presenza ai lati dell’UFO di altri sette oggetti  volanti non identificati di color “rosso scuro” (si erano materializzati, erano arrivati da una qualche direzione?..). Dopo pochissimo, mentre il fascio luminoso si ritirava, i sette micro-ufo “entravano” nell’Ufo-madre. Terminata questa manovra il misterioso oggetto si allontanò rapidamente. In tutto, l’avvistamento era durato meno di cinque minuti. Nei giorni a seguire, interpellati da uno dei testimoni, alcuni suoi amici che lavoravano presso la base di Gioia del Colle riconobbero, dopo molte insistenze, che quella sera i radar avevano avuto dei disturbi non meglio precisati. Così Arcangelo Cassano nella sua inchiesta per conto del CISU Puglia. Che dire? Negli anni sessanta e più o meno nella medesima area (la Murgia del sud-est) furono avvistati diversi Ufo che presentavano le stesse caratteristiche e le stesse modalità di comportamento. Che tutti abbiano visto lo stesso oggetto volante non identificato? Dando per buona la tesi di visitatori d’altri mondi curiosi del nostro e affatto inclini a farsi individuare, che senso avrebbe lasciare così vistose tracce di sé ? Una tecnologia superiore non ha ragione di illuminare platealmente un’area buia che invece potrebbe più discretamente essere scandagliata con mezzi come la lettura all’infrarosso che già  la nostra civiltà ha acquisito da moltissimi anni. E quel valzer di capsule che a missione compiuta rientrano alla base (volante) in mezzo ad un profluvio di luci multicolore?… Generalmente gli avvistamenti Ufo si dividono in due ben distinte categorie : apparizioni fuggevoli, facilmente equivocabili, e apparizioni clamorose, dove questi misteriosi oggetti quasi in modo ruffiano si ostentano, prestandosi alle descrizioni più dettagliate. Se esiste la medesima ‘strategia’ alla base di entrambi i comportamenti, verrebbe da concludere che essi siano pensati allo scopo di prenderci per il naso. Forse, giocando con noi come fa Beep–Beep con Willy il Coiote,  visitatori d’altri mondi affidano ad alcuni loro ‘reparti’ missioni ‘diversive’. In altre parole mentre alcuni oggetti volanti ci ‘distraggono’, altri oggetti fanno cose che sfuggono alla nostra immaginazione su un pianeta, il nostro, che forse non è soltanto un pianeta.
italointeresse@alice.it


Pubblicato il 15 Novembre 2011

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