Glossario immobiliare nostrano
Nonostante tutto, il mercato immobiliare dà segni di ripresa. Ciò ha spinto, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI), l’Agenzia del Territorio e l’Osservatorio Nazionale sul Mercato Immobiliare (ONMI) di Tecnoborsa a definire un linguaggio tecnico comune. Ne è derivato un glossario che rappresenta una evoluzione di un Codice Tecnico redatto nel 2003 dalla sola Agenzia del Territorio. Una raccolta preziosa per chiunque si trovi nella necessità di muoversi fra concetti e termini di esclusiva connotazione tecnica. Non tutti quelli che fanno ingresso in un’agenzia immobiliare hanno le idee chiare in merito a incidenza aerea, macrointorno territoriale e superficie ponderata oppure a corpo di fabbrica, fabbricato semintensivo, fabbricato rurale e così via. Il glossario in questione però presenta il limite di adottare una terminologia che non tiene conto di quella più spiccatamente locale. Ad esempio, il turista che rapito dalle bellezze di casa nostra accarezzi l’idea di un investimento immobiliare può sentirsi respinto dall’incomprensibilità di alcuni termini come lamia, casale, rustico, pagliara, ricovero, casedde, torretta, jazzo, … Premesso che in tutti questi casi si parla di fabbricati costruiti in economia e avvolti da terreni agricoli, proviamo a fare un po’ di chiarezza. Le lamie, dette anche impropriamente ‘casali’, si distinguono per la volta a stella e sono tutte a pianta quadrata. I ‘rustici’ presentano invece la volta a botte e la pianta rettangolare. Le pagliare consistono in due rustici sovrapposti, con l’ambiente superiore adibito a fienile e ricovero per le persone quello inferiore adibito a stalla. Poi ci sono i ricoveri (vedi immagine), strutture abitative una volta connesse ad attività agricolo-pastorale : somigliano abbastanza ai trulli da cui si distanziano per lo sviluppo tronco-conico e per il fatto di avere i tetti non lastricati a chianche ma ricoperti da un impasto di terra e pietrisco su cui cresce un rivestimento erboso. Con ‘casedde’, termine mai adoperato al singolare, si intende un complesso ibrido di ambienti, frutto di accorpamenti successivi : un trullo adiacente ad una lamia, una pagliara collegata ad un rustico… Le torrette ricordano un poco le pagliare, con la differenza di presentare ambienti a pianta quadrata, con la volta a stella, uno sviluppo verticale più accentuato e una inferiore destinazione agricolo-pastorale. Le neviere sono ambienti quasi totalmente interrati dove una volta si conservava la neve (stesa su un letto di paglia e protetta da spesse mura, la neve era pronta in estate per essere venduta a pescivendoli e gelatai). Infine lo jazzo, questo recinto in pietra a secco tipico della Murgia pensato per custodire le greggi e dotato di un ‘rustico’ che faceva da alloggio per i pastori. Possiamo immaginare lo stesso problema in Sicilia, in Friuli o in Liguria. Il Glossario di cui sopra dovrebbe contemplare appendici quantomeno a respiro regionale.
Italo Interesse
Pubblicato il 10 Marzo 2021