“Grimmless”:Quanto è tetra la vita senza le fiabe
Il termine significa “senza i fratelli Grimm” (cioè, “siamo stati privati delle fiabe”). Questo assunto permetteai due autori di mostrare che è edulcorata la versione delle fiabe (“Cappuccetto Rosso”, “Biancaneve”, “Cenerentola”, “Hansel e Gretel”) giunta a noi, rispetto all’originale. Esse, infatti, sono dominate dal sesso e dalla morte (il mascheramento degli originali avvenne in una traduzione inglese della seconda metà dell’Ottocento che poi si diffuse dappertutto). Ma, anche se mascherata, la morte, sotto forma di addormentamento o di avvelenamento,è sempre presente. Tutto sta a partire dalla morte per rinnovarsi e crescere: insomma per i due autori lo sviluppo e la maturità hanno un presupposto funereo. Non sappiamo se è voluto il gioco di parola insito nel titolo. “Grim”,infatti, è un aggettivo inglese che significa “macabro, sinistro, deprimente”; si vedano le espressioni: “a grimjoke”, “grim humour”, “grim news”, “the Grim Reaper” che significano rispettivamente “uno scherzo macabro”, “umorismo sinistro”, “notizie deprimenti”, “la Morte”). Ora, partendo da queste premesse, lo spettacolo mette in scena il supremo tabù dei nostri giorni. I cinque attori rappresentano altrettante vicende che richiamano eventi nazionali e internazionali. Si parla di Sfax che si riferisce ai disordini in Tunisia, si acenna ai ‘desaparecidos’ che i militari cileni buttavano giù dagli aerei; si mima l’omicidio di Perugia che ha visto coinvolto l’ex studente di Giovinazzo, Sollecito; si espone la bandiera italiana (il paese “a forma di scarpa”) distesa su cinque ‘trolley’ che diventano la tavola imbandita dove i personaggi celebrano la decadenza del paese. La bandiera, sempre più spesso, ricorda quelle che coprono le bare dei nostri soldati morti in Iraq e Afghanistan. Come si vede, si procede per allusioni con invenzioni verbali e (soprattutto) visive che possono risultare più o meno incisive, più o meno efficaci. Ma il tono è spesso giocoso ad eccezione di quello, altamente drammatico, dell’episodio dedicato all’assassinio della studentessa. L’esempio più divertente di leggerezza narrativa si riscontra nel ballo delle sorelle Kessler, il ‘Letkiss’, che anima la scena che,generalmente, è ravvivata da musiche e motivi sfrenati e coinvolgenti. Si allude al potere della televisione e allo stordimento delle orecchie e delle coscienze. Plasticamente ragguardevole è il gruppo statuario degli attori che si spogliano a vicenda e si tingono di una vernice dorata. Ironicamente si rimanda a una ipotetica ‘età dell’oro’ che credevamo possibile ma che si allontana sempre più, irrimediabilmente. Lo spettacolo è discontinuo e si affida all’invenzione che può essere presente o può latitare. Un altro esempio efficace è quello del catafalco fatto di mele: qui si rimanda al salutismo contemporaneo (‘una mela al giorno leva il medico di torno’) nonché allo stereotipo fiabesco dell’avvelenamento che poi il principe provvederà a neutralizzare. Ma quelli di oggi sono tempi duri per i principi: sul palcoscenico non ve ne sono e bisogna chiamarne uno dalla platea. Una volta che lo spettatore viene prescelto, gli viene messa in testa una corona di plastica prima di essere abbandonato in un angolino del proscenio, totalmente dimenticato fino a che il malcapitato,di sua iniziativa, alla fine dello spettacolo decide di alzarsi e di ritornare in platea. Gli interpreti sono Anna Gualdo alle prese, tra l’altro, con una motosega; Valentina Beotti brutalmente denudata e ferita dai suoi compagni di gioco; Andrea Pizzalis alla ricerca di affetti domestici; Giuseppe Sartori e Anna Terio che garantiscono mobilità all’ensemble’ ben addestrato sia sul versante ginnico-coreografico sia su quello verbale-recitativo. Valentina Beotti e Anna Terio rimangono più icasticamente presenti nella mente dello spettatore. Lo spettacolo, che potrebbe giovarsi di qualche sfoltimento, è in anteprima nazionale in Puglia, “esordirà” ufficialmente in Toscana eproseguirà il suo cammino a Roma. Il progetto di “Grimmless” è stato selezionato nell’ambito dell’intervento “Sviluppo delle attività di teatro e danza in Puglia – Produzione di nuovi spettacoli in prima nazionale”, fra le azioni strutturali del PO FESR 2007/2013 programmate dalla Regione Puglia e affidate al Teatro Pubblico Pugliese.
Gaetano D’Elia
Pubblicato il 31 Gennaio 2011