Cultura e Spettacoli

Grotta di Sant’Angelo, due volte bella

La Grotta di Sant’Angelo, nel territorio di Santeramo in Colle, si presenta ricca di graffiti e affreschi risalenti all’Alto Medioevo e al XIII secolo. Si ritiene sia stato un luogo di transito per pellegrini in viaggio verso santuari. La maggior parte dei graffiti è rappresentata da iscrizioni, molte delle quali non facilmente decifrabili a causa della scarsa alfabetizzazione dei pellegrini. Fa eccezione l’iscrizione lasciata da una donna firmatasi Bella Bella e che per via dei tratti calligrafici umanistici si ritiene risalga al XV secolo. L’iscrizione, distribuita su sette righe, riporta quanto segue : “Schivami / dai / mali me / a no / me / bella / bella”. Quale la necessità di questa donna misteriosa di incidere la roccia su sette righe invece che una? E a che pro frangere in proprio ‘nome’ in no/me? Quanto al primo interrogativo, lo spazio disponibile, stretto fra due affreschi, doveva era scarso. Quanto al secondo, mettiamo in conto la difficoltà di incidere un tratto di roccia particolarmente irregolare. Veniamo ora ai contenuti. Il tratto calligrafico umanistico e la raffinatezza di quello ‘schivami’, piuttosto che un comune ‘salvami da’ segnala una solida preparazione culturale, riflesso d’appartenenza alla crema della società. Bella non implora alcuna guarigione, solo mette le mani avanti, teme che più mali possano tangerla. Aveva paura di ammalarsi o d’altro?… Il fatto di firmarsi con quello che probabilmente non era il suo nome ma che nemmeno pare scelto a caso fa immaginare una ‘Madonna’ di singolare ‘beltade’, sposa altolocata d’un Messere del maggior riguardo e oggetto di pressanti e pericolose attenzioni extraconiugali. Attenzioni che potevano venire anche da un’altra donna… Bella chiedeva aiuto al Cielo contro un tentazione che avrebbe potuto perderla assai seriamente? Bene che andava, nel Quattrocento era clausura a vita in questi casi (nell’uno e nell’altro… sesso). E ancora, perché quel doppio Bella? Chissà non fosse quello il modo con cui si aprivano le scottanti missive di chi spasimava per lei : “Bella, bella del mio cuore…” In questo caso il Santo invocato avrebbe saputo riconoscere anche fra mille postulanti la sua pecorella smarrita, o avviata sulla strada della perdizione. Quanti anni poteva avere Bella? Non meno di quindici, non più di trenta ; a quei tempi la bellezza sfioriva presto e l’età media si attestava sui quaranta. E infine, Bella viaggiava da sola? Difficile immaginare una donna d’alto lignaggio mescolata a pellegrini cenciosi senza almeno il seguito di un servitore e una servitrice. Personale analfabeta sotto i cui occhi Bella poteva scrivere ciò che voleva. Anche la verità. – Nell’immagine, pellegrini in visita al Santo Sepolcro.

Italo Interesse


Pubblicato il 9 Febbraio 2018

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