Cultura e Spettacoli

Guerra in pellicola, Cinema di guerra senza retorica

La tecnologia consente una capacità tecnica di produzione cinematografica impensabile fino a soli trent’anni fa. E’ così sufficiente uno straccio di idea per laureare regista chiunque abbia inclinazione per questa strada. Dacché il grande cinema ha scoperto la Puglia, la nostra terra è diventata una fucina di registi. E’ un popolo quello dei cineasti pugliesi. Sgomitano per avere attenzione. Chi riesce a ottenerla (insieme a cospicui finanziamenti) gonfia il petto e delira : Sono io il cinema in Puglia!… E prima? A sentire costoro, prima era il nulla, salvo robetta e figure di secondo piano. Sicché un ‘Idillio infranto’ (1931), un ‘L’atleta di cristallo’ (1946), un ‘Anni ruggenti’ (1962) sono cose da snobbare e gente come Nello Mauri, Enzo Fiermonte e Luigi Zampa non meritano posto nelle enciclopedie del cinema. L’ignoranza di questi spocchiosetti è tale che li si potrebbe facilmente prendere in castagna suggerendo loro un nome : Francesco de Robertis. Quello che per gli infelici di casa nostra sarebbe un qualunque Carneade, è stato il maggior regista e sceneggiatore italiano nato in Puglia. De Robertis vide la luce il 16 ottobre a San Marco in Lamis (sarebbe morto a Roma nel ’59). Capitano di corvetta, nel 1939 venne nominato Direttore del Centro Cinematografico del Ministero della Marina Militare. In questa veste cominciò a girare pellicole di ambientazione bellica, un genere assai poco praticato dal cinema italiano. Fu la sua ‘tetralogia militare’ (Uomini sul fondo, Alfa Tau, Uomini e cieli e Marinai senza stelle) a guadagnarli la livida fama di regista ‘allineato’ ; in realtà, per quanto di propaganda fascista, le pellicole suddette restano signori film. A guastargli l’immagine contribuì dopo il 1943 la diceria d’aver aderito alla Repubblica Sociale ; pare invece che egli si sia limitato – sotto falso nome, essendo ricercato dai Repubblichini come disertore – a lavorare al Cinevillaggio di Venezia sotto la protezione del produttore Michele Scalera. Fu nel dopoguerra che de Robertis mise in luce tutto il suo valore, peraltro senza rinnegarsi. ‘Fantasmi del mare’ (1948) conferma infatti l’inclinazione di questo regista verso il cinema spettacolare e d’azione, utilizzando attori non professionisti per raccontare la guerra senza retorica e con un uso espressivo del montaggio cui non fu estranea la lezione del cinema sovietico muto e il primo documentarismo britannico. Un altro grande successo fu ‘Carica eroica’ del 1952, dove si racconta la celebre carica del Savoia Cavalleria durante la battaglia di Isbuschenskij del 1942 ; particolare curioso l’opera segna il debutto cinematografico di Domenico Modugno il quale interpreta il ruolo di un soldato siciliano che a un bambino russo canta una ninna nanna pugliese. La non lunga ma intensa carriera del regista pugliese si chiude nel 1958, l’anno prima della morte, con ‘Ragazzi della Marina” ; nel film ha una particina un altro pugliese, il barese Silvio Noto che nei primi anni della RAI si sarebbe affermato come presentatore e conduttore di programmi per ragazzi.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 14 Giugno 2012

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