Cultura e Spettacoli

Hdre e Askiy, alieni gentiluomini

Rossano Astremo ha di recente pubblicato per la Newton Compton un libro particolarmente agile e vario. Si intitola “Centouno storie sulla Puglia che non ti hanno mai raccontato”. Si tratta di una lettura abbastanza sapida ed intrigante dove l’Autore, con disinvoltura da intrattenitore da salotto, passa da santi e martiri alle cose piccanti, dai fantasmi al tarantismo, dai briganti al calcio, la guerra, l’arte, la politica. Partendo dal mistero di dolmen e menhir, il libro solca la storia di casa nostra fino a giungere ai giorni nostri (la prematura scomparsa del collega salentino Michele Frascaro). Fra tanta messe scegliamo la storia, decisamente assurda, di quel barese senza nome che il 6 febbraio 1975, in piena notte, si sveglia e, sospinto da un impulso incoercibile, esce di casa. Dopo aver camminato a lungo si trova alla periferia della città. Qui, all’interno di una spianata (come l’indomani racconterà ai Carabinieri), scorge qualcosa di incredibile : Un grandissimo arnese a forma di “portauovo con l’uovo sopra” appoggiato su tre “zampe”. Una nave spaziale? Sembra di sì dal momento che dal suo interno fanno capolino due umanoidi avvolti in tute grigie e dai capelli color verde smeraldo. I due alieni con evidenti gesti lo invitano a salire a bordo ; il nostro ‘terrestre’ accetta l’invito e si ritrova all’interno di una stanza fortemente illuminata. Uno dei due extraterrestri sfiora qualcosa e dal pavimento emergono sgabelli e tavolo ; su quest’ultimo trova posto una scatola che funge da traduttore simultaneo. Cominciano a conversare. Gli alieni si presentano, sono Hdre e Askiy, scienziati che provengono da un pianeta della costellazione del Capricorno. Non è la prima volta che vengono a visitare la Terra ; se lo possono permettere perché un dispositivo di cui dispongono rende l’astronave invisibile ai radar. Dopo aver fatto vedere al loro amico terrestre la cabina di pilotaggio (dotata di pochi strumenti e un oblò attraverso il quale è possibile vedere senza essere visti) Hdre e Askiy si servono due specie di “sigarette”, che loro definiscono una riserva di ossigeno dal momento che la Terra rispetto al loro pianeta ne richiede una quantità maggiore. Ne offrono una al loro ospite, che però rifiuta. Allora gli offrono una bibita. L’uomo beve la bevanda biancastra e la trova nel sapore vicina all’orzata. Restano ancora un poco a chiacchierare, poi, come obbedendo allo stesso impulso che lo aveva portato lì dentro, l’ignoto barese si leva e abbandona l’astronave. Fatti pochi passi, si gira : Hdre e Askiy lo stanno salutando agitando una mano. Riprende a camminare, quindi si ferma, si gira ancora : Questa volta l’astronave non c’è più.
 
italointeresse@alice.it
 
 


Pubblicato il 8 Settembre 2011

Articoli Correlati

Back to top button