Cronaca

I “5 Stelle” traditi da Emiliano anche per le presidenze di Commissione

Tra il neo governatore pugliese, Michele Emiliano (Pd), ed il ‘Movimento 5 Stelle’ è ormai guerra aperta. Alla Regione nessuna delle sette presidenze di commissione è andata ad un rappresentante del M5S, poiché le prime sei sono state tutte accaparrate dalla maggioranza (4 al Pd ed una a testa alle liste “Noi a Sinistra” ed “Emiliano per la Puglia”) e la VII, ossia quella agli “Affari istituzionali” spettante per prassi e Statuto alle forze di opposizione è stata attribuita ad un esponente di centrodestra della lista “Oltre con Fitto”, Erio Congedo. Infatti, dopo che i “grillini” pugliesi sono rimasti a bocca asciutta anche per questa presidenza di commissione consigliare permanente, oltre che per le altre due presidenze richieste, Ambiente e Bilancio, e per non aver ottenuto in consiglio, mercoledì della scorsa settimana, alcun esponente tra i 5 componenti dell’Ufficio di Presidenza, il clima politico ostile degli 8 pentastellati pugliesi nei confronti della maggioranza di centrosinistra alla Regione e del Presidente della giunta, in particolare, è aumentato ancor più di livello. “Agli slogan mediatici – commentano seccamente i consiglieri pugliesi del M5S – Emiliano non ha fatto seguire i fatti. Anzi, il suo partito ha dimostrato ancora una volta di preferire fare accordi con il centrodestra. Avevamo chiesto un ruolo in Ufficio di Presidenza e le presidenze delle commissioni Ambiente e Bilancio, non ci hanno dato nulla di tutto ciò, evidentemente intimoriti dalla possibilità di lasciare incarichi di controllo ad una forza politica onesta e trasparente come il M5S”. Come è noto, sin dal giorno dopo l’esito delle elezioni regionali il partito pugliese che fa capo al noto comico genovese aveva chieste al  leader della maggioranza Emiliano dei ruoli di garanzia per il M5S.  In particolare, poi, a seguito delle ripetute “avance” del neo governatore ai pentastellati a far parte della giunta, giungendo financo a nominare a loro insaputa ben tre assessori (Agricoltura, Ambiente e Personale)  del gruppo consiliare dei “5 Stelle” , il Movimento di Beppe Grillo aveva fatto sapere di voler rimanere all’opposizione, così come deciso dagli elettori pugliesi, e di voler  invece ricoprire solo ruoli istituzionali di garanzia, con posti nell’ Ufficio di Presidenza o alla presidenza di alcune delicate ed importanti commissioni consiliari, come quelle all’Ambiente ed al Bilancio. Ma nulla di tutto ciò è stato dato alla seconda forza politica, dopo il Pd, nonché prima forza di opposizione presente in consiglio regionale. Di qui l’ira dei “grillini” pugliesi che, commentando le nomine dei presidenti scelti dal centrosinistra per le 7 commissioni, hanno dichiarato: “La cattiva notizia è che destra e sinistra hanno scelto di dare alla Puglia un Presidente della Commissione Bilancio ( ndr – Fabiano Amati del Pd) condannato per tentato abuso di ufficio, un Presidente della Commissione Agricoltura, Industria e Turismo (ndr – Donato Pentassuglia del Pd) indagato nel processo “Ambiente svenduto” e come segretario in ben due Commissioni ( ndr – Mauro Vizzino della lista “Emiliano sindaco di Puglia”) un indagato per peculato”. E, continuando, i pentastellati si chiedono “ come tutto ciò sia possibile e come i partiti intendano giustificare queste scelte agli occhi dei cittadini”, rilevando che “al Movimento 5 Stelle poteva essere assegnata la Presidenza della VII Commissione, invece il centrosinistra è andato in soccorso di Congedo (ndr – “Oltre con Fitto”) del centrodestra, assicurando al ‘fittiano’ la poltrona di Presidente, nel rispetto di un patto che evidentemente vedeva in gioco questa carica in un unico pacchetto insieme alle due( ndr – di vice e segretario, già attribuite al centrodestra) in Ufficio di presidenza del consiglio regionale.” Soddisfatti, invece, gli otto consiglieri pentastellati per quello che ritengono essere stato “un altro successo del Movimento 5 Stelle in Regione Puglia”. La soddisfazione riguarda il fatto che l’Ufficio di presidenza aveva ceduto ad alcune pressioni delle forze del centrodestra, che non si erano accordate tra loro per la suddivisione dei posti in due Commissioni e per questo era stato deciso di elevare arbitrariamente il numero dei commissari a 14, derogando all’articolo 9 del Regolamento consigliare, che prevede il numero massimo di componenti per ciascuna commissione di ¼ del totale dell’Assemblea regionale  portando arbitrariamente il numero dei commissari a 14. “Abbiamo infatti ottenuto di riportare il numero massimo di commissari per commissioni a 12” hanno dichiarato con enfasi gli 8 esponenti regionali del M5S, che alla fine dei giochi, però, restano con appena tre vicepresidenze di commissione (Casili in V commissione, Bozzetti e Di Bari rispettivamente nella VI e VII). Risultato, questo, che, rilevano i “5 Stelle” a conclusione delle loro considerazioni sull’assegnazione dei ruoli nelle commissioni, “centro sinistra e centro destra si affrettano a far apparire come una grande concessione al Movimento 5 Stelle, ma che in verità non è neanche la metà di quello che sarebbe spettato alla prima forza di opposizione”. E terminano esclamando: “Questo è il rispetto che i partiti nutrono per la volontà elettorale dei cittadini”.

In effetti, trattasi davvero di un magro “bottino” politico per una forza che, a conti fatti, ha raccolto da sola oltre 310mila voti di cittadini pugliesi alle elezioni, ma che alla Regione in termini di peso istituzionale è stata tenuta in considerazione assai meno di forze che hanno riportato la metà dei voti. Altro che rapporto preferenziale del leader pugliese del centrosinistra, Emiliano per l’appunto, con i “5 Stelle”. Infatti, alla Regione pare proprio che il gioco del centrosinistra, e di Emiliano, sia solo quello di come “fregare meglio” i grillini.      

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 28 Luglio 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio