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I candidati sindaci di Emiliano vincono anche quando hanno contro il Pd

Nei 54 Comuni pugliesi che domenica e lunedì scorsi sono andati al voto per eleggere il sindaco e rinnovare il consiglio comunale l’affluenza media finale è stata del 63,2%. Un dato, questo della Puglia, più alto di quello registrato a livello nazionale in questa tornata elettorale che invece si è fermato al 54,64%, però è stato decisamente più basso rispetto alla corrispondente tornata amministrativa del 2016, quando nella nostra regione si attestò al 68,51%. Questa volta, la percentuale più alta di votanti in Puglia si è registra nella Bat, con il 67,7% ed a seguire le province di Brindisi con il 64,79%, quella di Taranto con il 64,52%, quelle di Lecce con il 64,48% e Bari con il 62,91%, mente il dato più basso di partecipazione alle urne si è registrato nella provincia di Foggia con il 58,78%. Da un’analisi sommaria dei risultati elettorali pugliesi emerge chiaramente l’affermazione delle forze politiche e, in particolare, dei candidati sindaci che fanno riferimento diretto il Presidente della Puglia, Michele Emiliano. Infatti, in ben 4 (Adelfia, Triggiano, Grottaglie e Nardò) dei 13 Comuni pugliesi con popolazione superiore a 15 abitanti in cui si è votato, i candidati sindaci sostenuti dal governatore Emiliano che pur non avevano il sostegno del Pd, ma delle civiche facenti capo al governatore, sono stati comunque tutti riconfermati al primo turno, a cominciare dal sindaco uscente di Nardò (Le.), Pippi Mellone, che – come si ricorderà – lo scorso mese di luglio aveva fatto tanto scalpore a seguito di un endorsment a suo favore effettuato da Emiliano su Facebook, nonostante nel secondo maggior Comune del leccese il Pd presentava un proprio candidato sindaco, Carlo Falangone, appoggiato anche dal M5S. Anche i tre Primi cittadini uscenti di altrettanti Comuni pugliesi con più di 15mila abitanti (Fasano, Gallipoli e San Giorgio Ionico) governati dalla coalizione di centrosinistra, però a trazione Pd, sono stati riconfermati al primo turno. Mentre nei restanti sei Centri con più di 15mila abitanti, tra i quali Massafra (Ta.), Ruvo di Puglia (Ba.) e la popolosa Cerignola (Fg.), si andrà al ballottaggio, poichè al primo turno il centrodestra pugliese non ha vinto in nessuna delle realtà sopra i 15mila abitanti. Anche gli unici due sindaci pentastellati uscenti, Vito Parisi e Raimondo Innamorato, rispettivamente di Ginosa (Ta) e Noicattaro (Ba), di certo non si confermano al primo turno ed al momento in cui chiudiamo il presente servizio il dato che li riguarda è ancora incerto. In provincia di Foggia il Comune di San Nicandro Garganico che era amministrato da una coalizione di centrodestra ora è passato al centrosinistra. Anche in molti dei restanti 41 Comuni sotto i 15mila abitanti, e che quindi hanno eletto il primo cittadino a turno unico, l’affermazione delle coalizioni che si ispirano alla maggioranza “giallo-rossa” che governa la Regione Puglia è stata netta. L’unico Comune del barese con meno di 15mila abitanti che è andato al voto domenica e lunedì scorsi, Sannicandro di Bari, ha riconfermato il sindaco uscente di centrosinistra, Beppe Giannone. A Gallipoli, terzo più importante Comune della provincia di Lecce, il Primo cittadino uscente, Stefano Minerva, ha ottenuto il bis di mandato già al primo turno, con una coalizione di 12 liste fra centrosinistra M5S e civiche. Anche nel Comune più grade di quelli chiamati al voto in provincia di Bari, Triggiano, c’è la riconferma del sindaco uscente, Antonio Donatelli, che è stato sostenuto da una serie di liste civiche, alcune delle quali anche di ispirazione del centrodestra, oltre che dalla civica “Con” del governatore Emiliano e due civiche facenti capo all’assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia del Pd, ha sconfitto il candidato sindaco Giovanni Campobasso, che fra le otto liste a sostegno aveva anche quella del Pd. A Fasano (Br.) riconferma anche per il Primo cittadino uscente di centrosinistra, Francesco Zaccaria, che nella corsa ha superato Lello Di Bari del centrodestra, che in passato per due mandati era già stato primo cittadino di detta realtà. Magro il “bottino” elettorale del centrodestra pugliese che, oltre alla magra consolazione per aver strappato al centrosinistra il piccolo Comune di Cellino San Marco (Br.) con il neo-sindaco Marco Marra a capo di una civica sostenuta da Forza Italia, ora spera in una rimonta nel turno di ballottaggio con l’eventuale vittoria in alcuni dei sei Comuni che ritorneranno al voto tra due settimane. Infatti, l’unico che può esultare sin d’ora per le vittorie conseguite già con il voto di domenica e lunedì scorsi è sicuramente il governatore Emiliano che, oltre a già eletti sindaci di centrosinistra, può vantare a suo favore sicuramente anche i quattro Primi cittadini riconfermati che non erano sostenuti dal Pd, ma da liste a lui vicine. Ed il “caso” di Nardò, con il sindaco avente un passato di centrodestra, Pippi Mellone, che ha ottenuto circa il 70% di consensi, è forse quello che più di altri può rappresentare il “fiore all’occhiello” dell’intuito politico di Emiliano in questa torna elettorale pugliese.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 5 Ottobre 2021

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