Cultura e Spettacoli

I cantori del pop lisergico nostrano

Unire tutte le stelle del cielo non è impresa semplice. L’annuncio della pubblicazione del triplo boxset degli Allison Run – “Walking on the bridge (opera omnia 1985-1990)” ha mandato in visibilio tutti i fan del gruppo. Grazie alla casa discografica Splittle Records, a fine 2020 il sogno si è realizzato.Gli Allison Run sono stati tra i gruppi di maggior prestigio della scena neo-psichedelica italiana. La loro musica trasognante ci porta indietro al periodo degli esordi dei Pink Floyd capitanati da Syd Barrett, a Julian Cope e Robyn Hitchcock da solisti.La loro avventura parte da Brindisi per approdare nella città di Bologna. Nel 1983 Amerigo Verardi si trasferisce dalla Puglia in Emilia Romagna per motivi di studio. Qui rivede i suoi vecchi amici Alessandro Saviozzi e Stefano Vitali alias Mimo Rash (già facenti parte di una band seminale di Brindisi il cui nome era Trash).I tre nel 1984 formano gli Allison Run, l’anno seguente registrano il loro demo tape dal titolo “Lost In A Circle”. La cassetta arriva nelle mani di Federico Gugliemi che, notato il valore artistico della band, li supporta per trovare una casa discografica. Si accasano con la Mantra Records di Roma.Rientrati a Brindisi si mettono al lavoro per il loro esordio discografico, un EP dal titolo “All Those Cats In The Kitchen” che raccolse ottime recensioni e innalzò immediatamente il trio nel gotha della neo-psichedelia tricolore.Il loro nome fu accostato a quello di altri gruppi che muovevano i primi passi in Italia quali Magic Potion, Birdmen Of Alkatraz, Effervescent Elephants, Pikes In Panic, Sick Rose,Steeplejack e tanti altri.Nello stesso periodo un loro brano dal titolo “Milk Is Set In The Sky” entrò a far parte della mitica compilation “Eighties Colours Vol.2”.Il 1988 procede nel solco delle soddisfazioni; prima la partecipazione ad un 7” allegato alla riviste “Vinile” e successivamente la pubblicazione di un nuovo EP con tre brani con la neonata casa discografica Vox Pop. Serve ora un salto di qualità per le loro performance dal vivo; ci sono dei cambiamenti nella line-up del gruppo. A dar man forte arrivano il bassista Umberto Palazzo (ex Ugly Things) ed il tastierista Sado Sabbetta.Il battesimo del fuoco fu il tour di spalla, nel 1989, al grande Stan Ridgway ex leader dei Wall Of Voodoo. Sempre nel 1989 il nuovo organico viene testato con il rifacimento del brano dei Joy Division/New Order dal titolo “Ceremony” che sarà inserto nella compilation dal titolo “Something About Joy” pubblicata all’inizio del 1990.Il 1989 è l’anno in cui arriva il primo LP dei Allison Run. Il disco “God Was Completely Deaf” pubblicato dalla Mantra Records riceve eccellenti recensioni in Italia e in Gran Bretagna, nonché l’assegnazione di un premio come migliore autoproduzione dell’anno.L’arrivo del nuovo decennio porta la consapevolezza che i tempi stavano cambiando e l’interesse di media e appassionati non era più focalizzato sulla psichedelia, bensì su fenomeni in ascesa come shoegaze, grunge, trip hop.Si studiano quindi delle contromisure: una valida opzione poteva essere l’adottare testi in italiano. Gli Allison Run si mettono in gioco e realizzano una stupenda versione del brano “La fata” di Edoardo Bennato per “Union”, una compilation di  cover edita nella primavera del 1990 dalla CGD.Purtroppo improvviso arrivò lo scioglimento del gruppo, dovuto a divergenze personali e artistiche.A pesare ci fu, tra l’altro, il naufragio della prospettiva di realizzare il secondo album proprio per la CGD. La dirigenza della casa discografica non era convintissima di accogliere in scuderia una bandcomunque orientata all’utilizzo della lingua inglese.Le strade dei due leader della band si divisero: Umberto Palazzo sarebbe diventato il cofondatore dei Massimo Volume prima e leader indiscusso de Il Santo Niente successivamente.Amerigo Verardi avrebbe continuato sulla strada del pop-rock d’autore con la carriera solistica. Alla guida di Lotus e Lula ha percorso i sentieri forse poco battuti del nuovo rock con sperimentazioni molto interessanti e originali.Il box contiene oltre ai tre dischi ufficiali un’infinità di preziosi documenti finora mai pubblicati: nove tracce dal vivo del 1989 e parecchi demo che coprono l’intero percorso del terzetto poi quintetto, dalla prima cassetta del 1985 fino ai sei provini del 1990 per quel secondo album rimasto purtroppo solo un’ipotesi.Una durata complessiva di quasi tre ore e mezza di musica. Gli Allison Run restano tra le formazioni più importanti della scena musicale italiana degli anni 80, ricevendo notevole successo anche oltremanica.

Antonio Rotondo

 


Pubblicato il 23 Aprile 2021

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