Novemila e settecento settantaquattro euro, centesimo piu’ centesimo meno, è il prezzo “salatissimo” richiesto dalla Banca Popolare di Puglia e Basilicata a un consumatore che abita ad Altamura, socio della Banca, per consegnare le fotocopie del libro soci dallo stesso richieste. Si tratta di un costo richiesto dalla banca, basta fare qualche conticino, pari a 6 euro per ogni fotocopia: un vero e proprio salasso, considerato che il costo medio di mercato di una fotocopia si aggira tra i 5 e 10 centesimi di euro. “Quando abbiamo ricevuto il preventivo di 9mila e 774 euro, abbiamo sinceramente pensato ad uno scherzo (sia pure di cattivo gusto” – ha dichiarato l’avvocato Massimo Melpignano che assiste il consumatore. E che è vice presidente per la Puglia di Adusbef, associazione a tutela dei consumatori pugliesi. “Abbiamo anche chiesto alla banca di consegnare la medesima documentazione in formato digitale. In questo caso la richiesta è stata contenuta in “soli” 2 mila e 500 euro ma in realtà le banche e istituti finanziari in genere – prosegue Melpignano – sono solite indicare prezzi elevatissimi nei fogli informativi per qualunque richiesta di copia, quando invece la normativa bancaria chiarisce espressamente che deve essere pagato il solo costo vivo di produzione”. Ma ci sono anche altre stangate in arrivo per chi possiede un normalissimo conto corrente bancario, legato per esempio allo sforamento del conto: basterà andare in “rosso” per anche un solo giorno per vedersi addebitare più di 50 euro, mediamente 33, in base alla banca con la quale state lavorando. Ma occorre anche fare attenzione alla CIV Commissione d’Istruttoria Veloce, la nuova tassa che le banche potrebbero mettere in vigore a chi esce dal fido o va in rosso senza averlo. La CIV denominata “tassa sul rosso” viene applicata dalle banche solo per sforamenti del conto corrente superiori a 500 euro. Se il conto corrente rimane in rosso per almeno dieci giorni, allora le cifre cambiano notevolmente, vi ritroverete addebitati sul vostro conto fino a 55 euro. La Banca Intesa e fra le poche a non applicare la Commissione d’Istruttoria Veloce, ma un tasso d’interesse nominale decisamente alto favorendo il cliente sui brevi sconfinamenti. L’applicazione di questa nuova tassa è dovuta al fatto che le banche hanno molte spese di gestione. I vincoli imposti da Basilea 3, (lo standard di regolamentazione volontaria globale sull’adeguatezza patrimoniale e la liquidità del mercato di rischio, concordato dai membri del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nel 2010-11, ed è stato programmato per essere introdotto a partire dal 2013 fino al 2015. Basilea III ha rafforzato le banche aumentando la liquidità) impongono alle banche di avere un patrimonio maggiore a fronte del denaro che viene prestato ai propri clienti. Quindi attenzione nell’andare in “rosso” in banca anche per un solo giorno se l’importo supera i 500 euro, potrete ritrovarvi nell’estratto conto un addebito pari al 10% dello sforamento. Ma torniamo alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata. Con l’esposto presentato dal legale dell’associazione a tutela dei consumatori, tra le altre cose, si intende investire del problema Banca d’Italia, affinchè intervenga in questo vero e proprio “mercato dei diritti”, in cui fissare un elevato prezzo di fotocopia dei documenti che ci riguardano, si traduce nei fatti in un limite, se non in un oggettivo impedimento per l’esercizio dei propri diritti. “Che prezzo è 6,00 euro a fotocopia, si domanda Melpignano? Ci auguriamo che cessi quanto prima questa cattiva prassi bancaria e che il tutto venga ricondotto nei limiti della morale”. Ora non resta che attendere, semmai ci sarà, la reazione dell’istituto bancario centrale, anche se la paura è che non basti aver posto l’accento sulla questione, per rimettere in discussione il peso dei costi relativi ai servizi bancari. Che dalle nostre parti rappresentano i opiu’ salati di tutta Europa…
Antonio De Luigi
Pubblicato il 6 Giugno 2014
