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I dipendenti delle Agenzie non si rassegnano al “tempo determinato”

“Il Governo recuperi terreno rispetto ad un grave sbaglio: provveda ad estendere la stabilizzazione anche ai lavoratori precari dell’Arpa”. E’ quanto richiesto in una interrogazione presentata dal senatore Dario Stefàno (Misto) e rivolta al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Enrico Costa, e al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia. “Non è chiara la logica secondo la quale – continua Stefàno – il Governo abbia impugnato un provvedimento che in realtà non fa altro che centrare in pieno gli obiettivi più volte dichiarati dall’esecutivo stesso e propri della riforma del Jobs Act: cioè stabilizzare i dipendenti della pubblica amministrazione”. “Con l’impugnativa, si sta di fatto consentendo esclusivamente una sanatoria per il personale precario degli uffici regionali e non, invece, anche per i lavoratori a tempo determinato occupati in attività istituzionali nelle altre amministrazioni pubbliche”. “I dipendenti a tempo determinato di ARPA sono stati tutti assunti a seguito di selezioni di evidenza pubblica, fanno parte dell’organico dell’Agenzia, hanno ampiamente maturato i 36 mesi di servizio e svolgono attività, quasi esclusivamente, di carattere istituzionale. Non capisco – conclude Stefàno – perchè non si voglia porre rimedio alle situazioni irregolari che si sono determinate a seguito del ricorso improprio ai contratti di lavoro flessibile per esigenze legate al fabbisogno ordinario, nonostante la Corte di Giustizia Europea abbia già ammonito l’Italia per l’abuso di personale a tempo determinato”. Conclusione? I precari della Regione in generale e quelli dell’ARPA Puglia in particolare sono pronti a lottare con tutte le loro forze e non comprendono, ancora, quale sia la logica del legislatore. Una ‘ratio’ che ha consentito una sanatoria per il solo personale precario regionale, non considerando le altre amministrazioni pubbliche, che come ARPA, si avvalgono  di personale precario per l’espletamento di attività istituzionali. I precari dell’Agenzia ambientale reputano inaccettabile che lo Stato, che dovrebbe rappresentare l’intera cittadinanza e tutelare allo stesso modo tutti i lavoratori, senza disparità di trattamento, sia fautore della palese discriminazione tra i dipendenti delle Regioni (precari di serie A) e i dipendenti delle altre pubbliche amministrazioni (evidentemente precari di serie B). Forse è bene precisare che i dipendenti a tempo determinato di ARPA sono stati assunti a seguito di selezioni di evidenza pubblica, previsti nella dotazione organica dell’Agenzia, hanno ampiamente maturato i 36 mesi di servizio e svolgono attività, quasi esclusivamente, di carattere istituzionale, tra le quali le funzioni di monitoraggio e controllo ambientale necessarie per la tutela del territorio pugliese, affidatele dalla stessa Amministrazione regionale. E bisogna anche dire che il perpetrarsi di situazioni di disagio, quale è il precariato, risulta essere ancor più grave se collocato in un contesto più ampio. La battaglia dei dipendenti regionali delle agenzie continua a tempo indeterminato…..

 

Antonio De Luigi

 

 


Pubblicato il 5 Marzo 2016

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