I Dirigenti Scolastici e il Provveditorato si chiudono nel silenzio
A seguito della vicenda che ha interessato l’anno scolastico 2013/2014, in cui sono stati impiegati dei docenti non qualificati per l’insegnamento nelle classi di concorso C/460, C/470, C/480, un nuovo avviso pubblico è stato bandito per la ricerca di personale docente. Dopo la pubblicazione di un bando durata pochissimo, quasi dieci giorni, sono state pubblicate le nuove graduatorie, che, strano ma vero, riportano tra i nominativi dei vincitori gli stessi nomi dei docenti impiegati lo scorso anno. Si, proprio quei docenti che hanno insegnato per un intero anno scolastico, pur essendo sprovvisti di un idoneo titolo, o di una regolare qualifica.
Questo strano avviso di selezione, presenta, nel testo, molte ombre: indetto senza che fosse effettuata una ricerca sul territorio tra i docenti, inseriti in altre graduatorie, in possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso all’insegnamento, il bando, inoltre, ammette alla selezione, i docenti in possesso dei titoli di studi affini e attinenti le materie di insegnamento non previsti da Decreto Ministeriale n. 39/1998, quasi volesse sostituire il dettato normativo contenuto nel decreto stesso.
Due docenti baresi, Massimiliano Valente e Donato Sapone, stanchi della poca chiarezza delle Istituzioni, e affiancati dalla consulenza sindacale del dottor Pino D’Ambrosio, e dai legali Francesco Mongelli e Teresa Giacomobello hanno analizzato il bando, e preso visione della graduatoria, accorgendosi di alcune “stranezze” e irregolarità. Dopo aver condotto una battaglia anche personale per ottenere l’accesso agli atti da parte della Pubblica Amministrazione, i due docenti sono riusciti ad entrare in possesso di informazioni che li hanno convinti a presentare formale querela presso la Procura della Repubblica di Bari. I due, infatti, hanno scoperto che il docente Camassa Andrea, si è posizionato in graduatoria, anche ad un ottimo livello, pur senza avere il titolo abilitante all’insegnamento, previsto dal Ministero.
Dopo molte telefonate e molte attese in anticamera, è stato impossibile comunicare o ricevere informazioni da qualcuno che sia un dirigente scolastico o un impiegato dell’Ufficio Scolastico Regionale o del Provveditorato. Sarebbe stato interessante, e avrebbe dato maggiore completezza e veridicità, a quanto affermato dai docenti, il parere o il punto di vista di chi, operando da anni in quel settore fatto di elenchi, titoli e graduatorie, di certo ha più competenza. In effetti, proprio da chi ricopre determinati ruoli, e ha determinate competenze ci si attende una maggiore irreprensibilità e una più forte tutela, basata sul controllo delle dichiarazioni di chi presenta la domanda in risposta ad un avviso pubblico di selezione. Questo, ancora una volta non è accaduto, né i docenti possono aspettare o sperare che la situazione cambi, considerato che più volte sono stati caldamente invitatati ad allontanarsi dagli uffici presso cui si recavano per avere le legittime informazioni che chiedono.
Adesso bisogna solo attendere per sapere se alcuni dei docenti che hanno presentato domanda di inserimento nella graduatorie, presso altre scuole della provincia di Bari, sono anche iscritti con attività imprenditoriali o commerciali presso la Camera di Commercio, considerando che, nonostante questo sia un valore aggiunto per il docente, è previsto dal bando al punto sei, che il docente all’atto dell’iscrizione dichiari “di non avere rapporti di lavoro a qualsiasi titolo con altre attività economiche-produttive e di non essere titolare di attività commerciali”.
Anna Deninno
Pubblicato il 16 Ottobre 2013