Cultura e Spettacoli

I due gerarchi andarono in bianco

In ‘Edda, una tragedia italiana’ (Milano, Mondadori 1993) l’autore, Antonio Spinosa,  dedica alcune pagine alle ripetute infedeltà di Galeazzo Ciano, marito della figlia del Duce. Una delle tante scappatelle avvenne a Bari. Erano i primi di febbraio del 1941 : In attesa di imbarcarsi per la Grecia, Galeazzo alloggiava presso l’Hotel Imperiale insieme a Alessandro Pavolini, altra figura gaudente e ben lontana dall’idea virtuosa e spartana del fascismo propugnata da Starace. Riportiamo lo stralcio che ci interessa : “All’Hotel Imperiale risiedeva Sara Agrò, della compagnia Pica-Turco, la quale la sera del 5 febbraio 1941 e seguente – disse alla polizia politica – fu ripetutamente insidiata dai due ma non cedette loro. Dopo essere stata per questo espulsa dall’albergo, presentò un esposto in merito all’accaduto”. Spinosa non aggiunge altro, pensiamo per ragioni di spazio, il che dà la misura della concupiscenza del tronfio coniuge di Edda Mussolini. Lo schema della vicenda è vecchio quanto il mondo : due ‘pezzi grossi’ puntano una bella ragazza che però non cede ; in seguito, abusando del loro potere, gli sconfitti si vendicano. Perché la Agrò non si concesse? In tempi di guerra in una compagnia di giro non si mangia tutti i giorni. A certe condizioni diventa difficile rinunciare a un buon pasto e a qualche regaluccio, a parte il fatto che Ciano e Pavolini non erano tipi dai modi sgradevoli ; e in un frangente come quello ingraziarsi personaggi della caratura di un Ministro degli Esteri e di un Ministro della Cultura Popolare non poteva non fare comodo. I casi sono due : o Sara non amava le cose ‘a tre’ oppure detestava i  gerarchi in quanto espressione di un ‘regime’ di cose. Quest’ultima ipotesi si collegherebbe al fatto che di lì a poco la virtuosa ragazza si trovò a fare i conti con l’Ovra (la polizia politica). Può anche essere però che i due tracotanti mandrilli, smaniosi di vendetta, abbiano pensato al modo più utile e ‘pulito’ di danneggiare la ragazza : chiamare al telefono il responsabile cittadino della polizia politica e partecipargli un personale sospetto di antifascismo in una tale attricetta, guarda caso, alloggiata presso lo stesso albergo dove i due Ministri…. Mangiata la foglia, il Funzionario convoca d’urgenza la Agrò e la sottopone a un durissimo interrogatorio. Gli basta qualche minuto per capire tutto : quella è una brava ragazza e basta. Ma si può scontentare gente come Ciano e Pavolini? E allora, invece di un più traumatico foglio di via, una soluzione all’italiana : Allontanare quella ragazza dagli occhi (e quindi dall’Hotel) dei due gerarchi. Una patata bollente da scaricare nelle mani del Direttore dell’Imperiale. Messa però alla porta con la più bugiarda delle scuse (condotta scandalosa?), la ragazza ‘ricorre, presenta un ‘esposto’ alla Procura della Repubblica… Chissà come andò a finire la cosa. Ci piace immaginare che, partiti i due ‘eroi’ per il fronte greco,  la ragazza abbia fatto ritorno all’Imperiale, accolta come una trionfatrice.

Italo Interesse


Pubblicato il 6 Aprile 2013

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