Cultura e Spettacoli

I figli, regalo o castigo del Cielo?

I figli, regalo o castigo del Cielo? Che dilemma. Se in passato rappresentavano un grattacapo sostenibile, nella capricciosa era globale sono involuti in instabili tiranni domestici. Simili a macchinette mangiasoldi, destabilizzano equilibri famigliari senza nemmeno regalare a genitori vessati la gioia di vederli contenti. A parte qualche luogo comune, la realtà delle cose è questa. Lo pensa anche Roberta Skerl, drammaturga milanese, che al tema ha dedicato ‘Questi figli amatissimi’. Diretto da Aldo L’Imperio e messo in scena dai tarantini di Compagnia La Cricca, il testo è andato in scena facendo il tutto esaurito al Giardino della Scuola Elementare S. Giovanni Bosco nell’ambito della 17esima Rassegna Nazionale Giovinazzo Teatro, curata da Gruppo Teatro Moduloesse. In un (ben disegnato) interno piccolo borghese si svolge la tragicomica e nevrotica vicenda di una coppia di genitori forse troppo permissivi in balia di figli inconcludenti e pasticcioni. Dialoghi pungenti, con o senza ironia, fraseggi molto serrati, tra le cui righe scorre un senso di inettitudine a vivere che non risparmia alcuno dei protagonisti, scandiscono il ritmo di un faccia a faccia continuo, di uno scontro ininterrotto e che alla fine dei conti vede tutti perdenti. “Siamo uno spettacolo triste”, mormora uno dei personaggi in un momento in cui il ritmo si concede una pausa. Quelle quattro parole fotografano bene il dramma di un microcosmo perfettamente inserito in un non meno desolante macrocosmo.  ‘Questi amatissimi figli’ ha il pregio di coinvolgere gli spettatori, i quali – adulti o giovani – trovano come identificarsi in questo o quel personaggio o negli stessi riconoscere figure famigliari. L’Imperio frange l’azione in quadri di lunghezza diseguale, intervallati da brevi colpi di buio. L’eccessivo ricorso alla formula, acuito dall’assenza di musiche (a parte un motivetto di Nada), nuoce un poco all’allestimento, soprattutto quando questi bui siparietti sono piuttosto ravvicinati, cosa che accade in finale di spettacolo. Quanto al livello interpretativo, Anna Cofano è particolarmente convincente nel ruolo di una moglie/madre sull’orlo di una crisi di nervi, tanto per citare Almodovar. Apprezzabile anche il lavoro di Domenico Ferrulli, Francesca Palumbo e Gianluca Ferrarrese. Nell’insieme, un lavoro gradevole. – Prossimo appuntamento di rassegna : sabato prossimo 10 settembre, sempre a Giovinazzo, nel giardino della Scuola Elementare S. Giovanni Bosco. In cartellone, ‘Le troiane’, da Euripide, drammaturgia e regia di Francesco Boschiero (Compagnia Arte Povera di Momigliano Veneto).

Italo Interesse


Pubblicato il 7 Settembre 2016

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