Cronaca

I fondi destinati allo spettacolo nel mirino delle opposizioni

I fari dell’opposizione sulla gestione dei fondi destinati allo spettacolo alla Regione Puglia non restano spenti neppure quando l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica locale è ancora concentrata quasi esclusivamente sulla tragedia del disastro ferroviario che martedì scorso si è verificato nel nord barese,  interessando la coscienza collettiva dell’intera comunità. Infatti, Il consigliere regionale Gianluca Bozzetti del M5S con una nota ha chiesto il ritiro immediato del bando  di gara  pubblicato lo scorso 27 giugno ed in scadenza il 25 luglio prossimo del Consorzio teatro pubblico pugliese, che ha ricevuto incarico dalla Regione Puglia di espletare l’assegnazione di 600mila Euro per la realizzazione di 10 progetti in 10 diversi comuni pugliesi che dovranno attuarsi tra i mesi di agosto e dicembre 2016, grazie al sostegno del Fondo europeo di sviluppo e coesione 2007-2013  finalizzato alla realizzazione di un intervento teso al ”Consolidamento dello sviluppo della filiera dello spettacolo dal vivo a livello regionale, nazionale e internazionale”. In particolare, il consigliere pentastellato ha puntato il dito contro le tempistiche, i requisiti di accesso e i criteri di composizione della “commissione di esperti” previsti nel suddetto bando. Criteri e requisiti che – secondo Bozzetti –  rischiano di agevolare i “soliti noti” anziché accrescere la platea dei possibili partecipanti, rischiano invece di agevolare i “soliti noti” dello spettacolo che in passato ha già usufruito di finanziamenti pubblici. ““La mia prima perplessità  – spiega Bozzetti nella sua richiesta di ritiro del bando –  su questo avviso pubblico riguarda una tempistica ragionevolmente dubbia, visto che è alquanto improbabile che in pochi giorni si possano valutare ed attuare i progetti partecipanti”. “Inoltre, – aggiunge l’esponente pentastellato – i requisiti di accesso su alcuni aspetti appaiono estremamente vincolanti Bisogna infatti aver gestito uno spazio pubblico per almeno un anno negli ultimi tre ed essere contestualmente anche il gestore di uno spazio pubblico almeno fino a dicembre del 2016”. E, proseguendo, spiega: “ Del tutto vaga  nella composizione e priva di qualsiasi elemento in tema di trasparenza è la ‘commissione di esperti’  che dovrà poi valutare i progetti vincenti”. Infatti, secondo il vice presidente della VI Commissione regionale, quella alla Cultura e fondi comunitari per l’appunto, – “ci troviamo di fronte ancora una volta ad un avviso che, anziché accrescere la competitività, penalizza chi non ha avuto la fortuna di gestire spazi pubblici, discriminando di fatto chi, anche con grandi sacrifici, ha gestito o gestisce spazi privati”. Pertanto Bozzetti auspica un ritiro immediato del suddetto avviso e la riformulazione dello stesso con requisiti che permettano una più ampia partecipazione anche a nuovi gestori. “Anche perché – conclude il vice presidente della Commissione regionale cultura – “tali vincoli  a ridosso della scadenza  potrebbero indurci a pensare non ad un bando pubblico, ma all’ennesimo bando ‘tagliato su misura’ per favorire qualcuno.” E quest’ultima affermazione dell’esponente del M5S richiama alla mente le critiche mosse qualche giorno fa al governo di centrosinistra regionale, in particolare al governatore Michele Emiliano, da parte di un esponente dell’opposizione di centrodestra, Ignazio Zullo capogruppo di CoR, inerente sempre l’uso clientelare di fondi pubblici nel settore dello spettacolo teatrale. Infatti, a tal proposito Zullo aveva dichiarato: “Il teatro Petruzzelli, simbolo della città di Bari e culla della cultura italiana, è stato distrutto due volte: la prima, dal fuoco; la seconda, da una politica clientelare di un centrosinistra che, come consuetudine, manda in fallimento il sistema pubblico con la complicità di certi sindacati vicini. Ed è surreale apprendere che gli stessi artefici del disastro vogliano, oggi, assumere le vesti dei salvatori del politeama”. Ed il riferimento del capogruppo di CoR alla Regione è stato al riguardo delle dichiarazioni rilasciate dal governatore pugliese dopo l’appello del presidente della Fondazione “Teatro Petruzzelli”, Gianrico Carofiglio, che ha avvertito sul rischio dissesto dell’Ente a seguito delle oltre 180 vertenze effettuate dai lavoratori precari, assunti al tempo in cui alla guida della Fondazione teatrale barese vi era l’allora Primo cittadino del capoluogo e che oggi è al vertice della giunta regionale pugliese. “In un Paese normale – aveva anche commentato Zullo – chi, colpevolmente e per i propri fini elettorali, corrode le casse di un ente pubblico, ne risponde con il proprio patrimonio. Da noi, invece, qualcuno vorrebbe far pagare ai cittadini con la tassazione gli sperperi della gestione politicizzata. Infatti, nel leggere le dichiarazioni di due figure autorevoli come l’importante funzionario del Ministero, Nastasi, e l’ex sovrintendente, Fuortes, si evince che sia stato proprio l’attuale presidente della Giunta regionale a spingere per le assunzioni”. Infatti, nel ricordare quanto a suo tempo affermato dal direttore generale del ministero dello Spettacolo, Zullo aveva pure affermato che Nastasi non aveva usato mezzi termini, nel commentare “la situazione gravissima di una Fondazione usata come bancomat elettorale a botte di posti di lavoro e riporta fedelmente le parole di Nastasi che disse: “Una scelta di Michele Emiliano e del sovrintendente dell’epoca (ndr – Giandomenico Vaccari) che ovviamente ha illuso i lavoratori e creato forti aspettative, oltre ad aver indebolito la Fondazione nelle difesa, in seguito, delle sue posizioni”. Ma Zullo nella sua polemica contro Emiliano ha pure ricordato le affermazioni del commissario ministeriale Carlo Fuortes, subentrato ad Emiliano a seguito dei due consecutivi bilanci in negativo dell’Ente. “Quando sono arrivato – ebbe a rilevare Fuortes richiamato per le sue affermazione nel ricordo di Zullo – ho trovato una situazione non conforme alle regole o, per dire illegali”. Ergo, le assunzioni le avrebbe volute Emiliano, stando a quando dichiarato dalle due personalità. “Eppure, oggi, – aveva commentato sempre il capogruppo regionale di CoR – lo stesso Emiliano vuole fare ‘il salvatore della Patria’ con i soldi dei pugliesi. Noi di CoR vogliamo che si accertino le responsabilità amministrativo-contabili di Emiliano, ma anche dei dirigenti della Cgil e di tutti i soggetti che hanno gestito la fase delle assunzioni degli orchestrali in modo farlocco”. E Zullo concludeva: “se i giudici individueranno delle responsabilità chiediamo che siano loro a pagare e non la collettività, che si aspettava e chiede buone prassi gestionali”. Però, molti cittadini comuni, apprendendo di questa  richiesta del rappresentante di CoR, si sono forse chiesti : “Ma quando mai in Italia sperperi e sprechi di denaro pubblico sono ricaduti effettivamente a carico di coloro che li hanno effettuati?” 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Luglio 2016

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