I fulmini pietrificati
Tre giorni fa, sulla spiaggia di Lido Marini, una frazione di Ugento, un fulmine colpiva un uomo mandandolo in Rianimazione. Si calcola che ogni anno nel mondo siano più di mille le vittime delle folgori e diverse migliaia i feriti gravi. A morire è non più del 20-30% delle persone colpite, mentre la probabilità di essere centrati da un fulmine durante l’arco della propria vita è parti a uno su tremila, circa. Mediamente in Italia muore così una persona al mese Nella classifica degli eventi naturali più pericolosi, i fulmini sono secondi solo alle alluvioni. Gli uomini sono colpiti quattro volte più che le donne. Sembra che ciò sia imputabile alle proprietà elettriche del testosterone, l’ormone maschile. La classifica dei luoghi più esposti ai fulmini vede in testa le montagne ; a seguire, spiagge, mare, campi aperti e alberi isolati. Invece, la classifica delle persone più a rischio considera escursionisti, bagnanti, agricoltori, pastori e, tra gli sportivi, runners e giocatori di golf. Una donna, un uomo in piedi possono essere ‘visti’ da un fulmine come un bersaglio ‘appuntito’ da colpire (e si sa che le folgori prediligono campanili, cuspidi, tralicci, antenne e alberi), per cui si consiglia a chi venga sorpreso da un temporale in luogo aperto di stendersi al suolo. Anche però lo stare in casa non mette al sicuro dai fulmini se si omette di staccare dalla presa di corrente ogni dispositivo o elettrodomestico (avendo anche cura di staccare la spina dell’antenna del televisore) ; salutare si rivela altresì spegnere i cellulari e tenersi lontani da rubinetti e vasche da bagno. Nel caso poi ci si trovi a bordo d’un auto, basterà non toccare parti metalliche e autoradio, avendo avuto cura di tenere chiusi finestrini, porte e sportelli (la corrente sprigionata dal fulmine ‘avvolge’ la carrozzeria venendo scaricata a terra attraverso le gomme, presumibilmente bagnate). Quando infuriavano le folgori i nostri avi si difendevano invocando Santa Barbara oppure recitando scongiuri idonei a ‘tagliare’ (disperdere, neutralizzare) temporali ed uragani. Particolare curioso, quando i fulmini colpiscono un terreno nudo scarsamente coesivo come un arenile, penetrando in profondità possono dare vita alle folgoriti o fulmini pietrificati, strutture di materiale vetroso dalla struttura tubolare il cui aspetto ricorda una radice per le numerose ramificazioni. La presenza del materiale fibroso si spiega col fatto che nel canale di scarico per il quale passa il fulmine – e il cui diametro può variare da qualche millimetro a pochi centimetri – si raggiungono temperature talmente alte che nel percorso sotterraneo i granelli di sabbia si sciolgono diventando vetro. Mentre il carattere tubolare della folgorite trova spiegazione nell’evaporazione dell’acqua che ha luogo nel sottosuolo e nel suo rapidissimo raffreddamento. Le folgoriti possono assumere colori diversi a seconda della composizione della sabbia : nero, grigio, bianco traslucido, bronzo o verdastro. Quanto alle dimensioni, – premesso che il ritrovamento delle folgoriti è raro trattandosi di oggetti fragilissimi e quindi scarsamente conservabili in natura – una delle più grandi è stata ritrovata a South Amboy, nello stato del New Jersey negli USA. Era lunga poco più di 270 cm, con un diametro di 7,6 cm dalla parte che fuoriusciva e con la punta che si assottigliava fino a 5 mm nel punto di massima immersione nel terreno. Gli studiosi però non furono in grado di estrarla intera e il frammento più grande recuperato è lungo appena 15,2 cm.
Italo Interesse
Pubblicato il 7 Febbraio 2023