Cronaca

“I futuri municipi? Se va avanti così, a Bari li decide il Prefetto….”

“Il Consiglio Comunale ha approvato le modifiche al Regolamento sul decentramento a Bari con quasi un anno di ritardo rispetto agli impegni presi dal Sindaco con il Consiglio Regionale a Febbraio 2010. L’Amministrazione retta da Emiliano avrà al massimo un anno e mezzo di tempo per riorganizzare i dipartimenti ed attribuire le risorse del Personale in grado di dare gambe al Decentramento, premessa questa indispensabile per l’attuazione dei Municipi”. Leonardo Scorza, presidente della Sesta Circoscrizione Carrassi-San Pasquale-Mungivacca è stato tra i primi propugnatori del trasferimento dei poteri dall’organo centrale a quelli periferici ed ora la sua analisi, nonostante i ritardi accumulati a Palazzo di Città, è pacata. Ma serrata, senza fare sconti a nessuno.
Allora Scorza, da dove cominciare?
“Il lavoro svolto dalla Commissione Municipi dal 2010 sino al 2011 e da me seguito, costituisce un ottimo contributo, che per la verità doveva essere fatto sin dal 2004 parallelamente al nuovo Regolamento sul decentramento che si stava predisponendo al fine di renderlo immediatamente operativo. Se così fosse stato oggi i Municipi sarebbero da tempo una realtà, come reiteratamente tutti e nove i Presidenti di allora avevano richiesto dal 25/10/2004 alla Commissione Comunale al Decentramento. Per di più mancando allora i vincoli di Bilancio ed il blocco del ‘turn over’ del personale, la cosa sarebbe stata di facile attuazione”.

Vabbè, veniamo ad oggi…

“Appunto, veniamo ad oggi e analizziamo la questione con spirito propositivo. Per le funzioni legate a Sport, Cultura ed ai Servizi Sociali non s’intravedono criticità. Sui Lavori Pubblici a tutt’oggi è ignoto se e quando sarà attribuito il personale tecnico da impegnare per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Infatti per quella su strade e marciapiedi gli interventi non tempestivamente realizzati, potrebbero avere ricadute anche di rilievo penale. E’ utopistico pensare ad un unico geometra che copra il servizio, per esempio, su tre Circoscrizioni. Occorrerà monitorare in modo sistematico e forse il Consiglio avrebbe potuto chiedere formalmente un impegno in tal senso, ma non l’ha fatto. Voglio sperare sia stata una distrazione e che si possa rimediare nella prossima riunione. Di recente il Comitato dei Municipi ha presentato una petizione con 1400 firme per l’attuazione compiuta e reale del decentramento, denunciando i ritardi accumulati. Al Comitato avverto il bisogno di precisare pubblicamente che l’art. 63 bis del vecchio regolamento che recitava ( rif. “ previa modifica dell’ART. 65 Comma 3 dello Statuto comunale, saranno attribuite( con l’avvento della città metropolitana) le funzioni previste dal TUEL per i comuni aventi pari popolazione”), e pensato nel 2006, si fondava su una filosofia istituzionale della Città Metropolitana in cui i Municipi avrebbero svolto un ruolo simile a quello dei Comuni autonomi. Ebbene, alla luce delle nuove norme del Governo Monti, ora esso appare obsoleto. Si potrà dissentire, ma questo è lo scenario che si presenterà dal 2014: la Provincia diventerà organo di secondo livello non più eletta dai cittadini, ma nominata dai Comuni facenti parte, con numeri risicati”.
E la Città Metropolitana, che fine farà?

“Beh, sarà anch’essa organo non elettivo di secondo livello, con il Sindaco di Bari che assumerà il ruolo di Presidente metropolitano, mentre il Consiglio Metropolitano sarà formato dai rappresentanti della metà dei comuni che lo costituiscono e questo senza indennità aggiuntive. Confrontando poi le funzioni municipali tra alcune città metropolitane e Bari risulta: Cagliari e Venezia hanno meno funzioni decentrate di Bari; Genova ha in più Edilizia privata, commercio, artigianato, ricezione denuncia e dichiarazione dei tributi locali; Napoli ha in più commercio, artigianato, attività scolastiche ed educative, polizia amministrativa. Tali funzioni aggiuntive potranno essere attribuite in seguito ai municipi di Bari; Roma ha Autonomia contabile e finanziaria, gestione delle entrate proprie, attività produttive, edilizia privata e pubblica, demanio e patrimonio. Soltanto Roma, a causa della sua storia sul decentramento trentennale, ha Municipi autonomi, che tuttavia non hanno funzioni relative alla pianificazione territoriale. Queste ultime funzioni sono materie a vocazione Comunale o sovra comunale e mai saranno cedute ai Municipi. Con il Bilancio partecipato, (da noi fatto nel 2006 e 2007), se attuato in tutti i Municipi, si darà spazio alla partecipazione dal basso facendo indicare ai cittadini le priorità d’intervento che dovranno poi confluire nel Civico Bilancio”.

Peccato che il Comune perderà il treno del decentramento…

“Non è detto: è ineludibile però che per attuare questo fondamentale principio di democrazia dal basso, il Comune dovrà dare un giusto rilievo alle istanze dei Municipi. Sulle delimitazioni territoriali dei futuri Municipi i Partiti dovranno sia trovare una convergenza in pochi mesi e sia avviare una riflessione per candidare persone che possano dare ai futuri Municipi apporti qualitativi e quantitativi. Solo così facendo otterremo un Decentramento reale il più vicino alle esigenze dei cittadini, evitando che alle prossime elezioni gli accorpamenti li decida il Prefetto, così come è avvenuto nel 2004 per l’elezione diretta dei Presidenti di Circoscrizione. E questo ritengo sia politicamente insopportabile…”

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Giugno 2012

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