Cultura e Spettacoli

I gabbiani di Giuni Russo

Dodici anni fa scompariva prematuramente (aveva appena cinquantatre anni) una delle migliori voci della musica italiana. Nata a Palermo il 7 settembre 1951, Giuseppa Romeo, in arte Giuni Russo, venne spesso ad esibirsi in Puglia. Fra i tanti show ricordiamo con particolare piacere lo show tenuto a Ostuni alla fine dell’estate del ’90 in una Piazza Sant’Oronzo gremita (c’eravamo anche noi) da un pubblico particolarmente caldo. Sotto il palco erano assiepate molte giovanissime fans che accompagnavano, quasi coriste da platea, ogni brano della Russo. Quando fu il momento di ‘Un’estate al mare’, il più popolare successo della Russo, quelle ragazze si scatenarono. Com’è noto questo brano, scritto nell’82 da Franco Battiato e Giusto Pio, prevede nella coda strumentale una serie di acuti su frequenze acutissime a riproduzione dello stridere dei gabbiani. Un’impresa nella quale solo performer dalla straordinaria estensione vocale possono riuscire. Benché certe cose eseguite dal vivo siano rischiose per via della mutevolezza delle condizioni ambientali (c’è il pericolo della ‘stecca’), Giuni non volle ripiegare su suoni riprodotti da un sinth oppure registrati e andò in puro acustico. Fu strabiliante. Ma il suo talento fu benzina sul fuoco per quelle fan assatanate. Eccitate, quelle ragazze accompagnarono la loro beniamina con strilli acutissimi. Nonostante fossero senza microfono e nonostante lo strapotere dell’amplificazione del microfono principale (quello di Giuni Russo, naturalmente), il loro apporto risultò tanto percepibile quanto gradito alla cantante. Terminata l’esecuzione e sfumato l’entusiasmo della massa, Giuni volle congratularsi con le sue fans. Avendo poi individuato fra quelle la più capace (che orecchio), si protese a bordo palco verso la folla tendendo il microfono oltre le transenne. Che quella ragazze si ripetesse! La ragazza non si fece pregare e, forse il caso, forse fosse per lei quella l’occasione della vita, cacciò un acuto da brividi che, amplificato, risuonò altissimo in tutta Ostuni. Quanto entusiasmo tra il pubblico e quanti compimenti ancora da Giuni Russo. Chissà dov’è quella ragazza, che oggi dovrebbe avere una quarantina d’anni. E’ la voce di qualche oscura band oppure una comune e felice madre-moglie? Vai a sapere che progetti aveva in testa quella sera, quali sogni proibiti le ronzavano in capo. Volendo dare una risposta scherzosa all’insolubile micro quesito, torna in mente ‘Alghero’, un altro successo della Russo (che però quella sera non trovò esecuzione) :”Mia madre non lo deve sapere… che voglio andare ad Alghero in compagnia di uno straniero…”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 14 Settembre 2016

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