I giudici rinviano a luglio: tempi più lunghi per il parco della giustizia
Si allungano i tempi per la sospirata sede unica della giustizia alle ex caserme ‘Capozzi’ e ‘Milano’ di Bari, dopo che ieri i giudici amministrativi del Tribunale Amministrativo della Puglia, nel rigettare la istanza cautelare chiesta dal comitato dei residenti, hanno fissato per la discussione l’udienza del 5 luglio. Dunque, il Tar/Puglia ha rigettato l’istanza di sospensione del bando dell’Agenzia del Demanio pubblicato il 7 febbraio per la progettazione del Parco della Giustizia di Bari che sorgerà, come detto, nell’area ex militare delle Caserme dismesse Milano e Capozzi. I giudici amministrativi di piazza Massari, respingendo il ricorso cautelare del Comitato “Per un parco verde di quartiere alle ex Casermette: Capozzi e Milano”, hanno deciso di approfondire il merito della questione tra poco più di tre mesi. Secondo i giudici “non si ravvisa il pregiudizio grave ed irreparabile, atteso che, per poter procedere alla realizzazione dei lavori, è necessaria la previa variante particolare dell’area in questione, allo stato non ancora intervenuta”. Il bando, del valore complessivo di circa 10 milioni di euro, scadrà il 9 maggio, termine ultime per partecipare, e l’aggiudicazione è prevista a giugno. Ergo le prime scadenze slittano, poiché difficilmente il commissario ‘ad acta’ che sta seguendo il procedimento adotterà provvedimenti prima di capire cosa stabiliranno al Tribunale Amministrativo. Un procedimento molto complesso, quello instaurato dinanzi ai giudici amministrativi contro il progetto che stanno per approvare all’Agenzia del Demanio, col Comitato dei residenti del quartiere Carassi, assistito dall’avvocato Fabrizio Lofoco, che ha citato oltre al Demanio anche i Ministeri dell’Economia, delle Infrastrutture, dello Sviluppo economico, della Giustizia e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il presidente della Corte di Appello, il commissario straordinario per l’opera, il Comune e il sindaco Decaro. I giudici nella decisione adottata ieri ricordano pure che “la lesione dedotta dai ricorrenti attiene al consumo del verde pubblico esistente nell’area interessata dalla realizzazione del progetto, nonchè al traffico indotto e ai problemi logistici determinati dall’esecuzione delle opere, anche viarie”. Nel ricorso, il Comitato parla di “progetto inutile e dispendioso”, di opera “irrealizzabile, irreale e impossibile”, “a meno che – continua – non si voglia danneggiare in via diretta il fondamentale diritto alla salute dei cittadini del quartiere Carrassi”. Nel frattempo l’Agenzia del Demanio ha annunciato che la città di Bari potrà godere di 11 ettari dei 14 esistenti, per il più grande parco che sarà realizzato nelle ex caserme Capozzi e Milano. Dimenticando le dimensioni dei palazzoni di 500mila mc per l’intera realizzazione del Parco della Giustizia, dei parcheggi al pubblico di 60mila mq delle strade e dei 60mila mq di verde (prescritto dalla normativa nazionale) a servizio della nuova utenza giudiziaria aggiuntiva. Senza scordare -come si precisa nelle 35 pagine del ricorso presentato dal comitato di cittadini residenti a Carrassi – che le aree delle due ex caserme sono inedificabili perché destinate a <<Verde di Quartiere>> in un rione che ha insignificanti quantità di Verde e che non dispone al suo interno di altre idonee da destinare contestualmente a Verde. (fradema)
Pubblicato il 25 Marzo 2022