Cronaca

I lavori per la realizzazione della palazzina in Corso De Tullio dovranno essere interrotti

Il vincolo ambientale e paesaggistico esiste e i lavori per la realizzazione della palazzina in Corso De Tullio dovranno essere interrotti. Lo ha stabilito la Soprintendenza, durante un incontro svoltosi ieri mattina, alla presenza del sindaco Antonio Decaro e dell’assessore all’Urbanistica Carla Tedesco. La palazzina in corso De Tullio, sul lungomare, di fronte al castello Svevo, dovrebbe ospitare gli uffici unificati del provveditorato delle Opere pubbliche di Puglia e Basilicata. Si tratta di un edificio alto 12 metri, all’interno del demanio marittimo, che dovrebbe quindi sorgere nell’area portuale recintata. Al centro delle preoccupazioni dei residenti c’è l’impatto ambientale della nuova palazzina e la sua altezza che ostacolerebbe completamente la vista del mare. La situazione, fino a qualche giorno fa, appariva piuttosto complicata, considerato che la conferenza di servizi, durante la quale si è dato il via libera per la realizzazione della struttura, è avvenuta nel 2010, quando il modello di sviluppo urbano era molto differente da quello attuale. In realtà, l’assessore Tedesco ha verificato l’esistenza di un vincolo ambientale per tutti gli edifici prospicienti il castello Svevo, risalente agli anni ’30. Tutto questo è stato riconosciuto dalla Sovrintendenza che si è impegnata a rivedere il parere già dato in favore della realizzazione della palazzina. “L’incontro è stato ai massimi livelli, per la presenza del sindaco Decaro e dell’assessore Tedesco – ha dichiarato l’architetto Arturo Cucciolla – I lavori dovrebbero quindi essere interrotti tra qualche giorno, anche perché se così non fosse, si rischierebbe il completamento degli stessi, vista la celerità con cui la ditta appaltatrice sta procedendo. Attualmente, infatti, stanno completando il solaio di copertura del piano seminterrato, frutto di lavori straordinari delle ultime settimane”. Intanto, sono salite a 29 le associazioni che hanno aderito all’iniziativa condotta dal circolo Acli-Dalfino, che chiede a gran voce l’interruzione immediata dei lavori e la realizzazione di un parco cittadino attorno al Castello. L’opera prevede lo spostamento del lungomare all’interno dell’area portuale, mentre l’attuale parcheggio di Largo Santa Chiara verrebbe trasformato in un’oasi a verde, circondando così lo storico edificio medioevale. Sarebbe possibile realizzare un grande parco di circa sei ettari, che dal lungomare si estenda lungo il margine di Bari, fino ad arrivare a Piazza Massari. Basti pensare che già negli anni ’30, al posto del parcheggio di Largo Santa Chiara, sorgeva un parco cittadino. Il tempo e l’urbanizzazione hanno modificato lo scenario. “Siamo moderatamente contenti e straordinariamente sorpresi dell’operato dell’assessore Tedesco e del sindaco Decaro – ha poi proseguito l’architetto Cucciolla – però non possiamo ancora cantare vittoria”. La battaglia portata avanti dalle associazioni e dal circolo Acli-Dalfino non mira solo a proteggere l’ambiente e la storia di Bari, ma punta anche a proteggere le istituzioni, che sono chiamate a salvaguardare la propria dignità, bloccando i lavori. “In questi giorni – ha dichiarato l’ex consigliere comunale, Carlo Paolini – stiamo assistendo ad un cambiamento di rotta rispetto ai dieci anni precedenti, quando la democrazia partecipata veniva sbeffeggiata e le associazioni e i movimenti trovavano scarsa accoglienza da parte del sindaco Emiliano. Oggi invece possiamo ben sperare per il futuro anche per tutte le altre questioni ambientali, come la colmata di Marisabella, la Fibronit, i giardini e le piazze storiche della città di Bari, che versano in condizioni di degrado”.

 

Nicole Cascione


Pubblicato il 23 Luglio 2014

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