“I locali dell’ex palestra sportiva sono destinati ad ospitare immigrati?”
La denuncia del comitato di quartiere sui “gravi problemi” di convivenza civile, sicurezza, igienico sanitari e di massimo degrado all’interno del quartiere Libertà nei rapporti tra residenti ed extracomunitari, ha raggiunto quasi l’apice. Forse, anzi, quel che chiamano punto di non ritorno. Ed è con una nota e tanto di petizione allegata indirizzate al primo cittadino, che i rappresentanti del movimento ‘Riprendiamoci il Futuro’ Michele e Luigi Cipriani hanno chiesto se per caso hanno fondamento le voci di altri locali riservati agli extracomunitari in un quartiere che già scoppia. Insomma, a Strada Scannicchio si parla di alcuni locali dell’ex palestra sportiva: sono veramente destinati ad ospitare immigrati? <<Circolano più insistentemente voci circa l’utilizzo di alcuni locali, posti all’interno della ex palestra sportiva del quartiere Libertà, per ospitare immigrati. Si precisa che a pochi metri è ubicata la scuola media inferiore “C. Levi”>>, si legge nella missiva spedita come detto sopra ad Antonio Decaro, denunciando nuovamente il proliferare incontrollato di maghrebini che spadroneggiano in un quartiere diventato oramai vera e propria “periferia abbandonata a se stessa”, come detto e ridetto dai rappresentanti dei cittadi che abitano al rione Libertà. L’anno scorso nella sede del movimento di Cipriani padre e figlio si riunirono più volte le donne del quartiere, stanche e non più disposte a un‘insopportabile convivenza con extracomunitari che non hanno alcun rispetto o remora nei confronti della Città che, da tempo, li ospita. Cipriani ci tiene a mettere daccapo i punti sulle ‘i’: <<Vorrei precisare che nel quartiere Libertà risiedono, da anni, cittadini indiani, mauriziani e cinesi con i quali – diversamente da quello che quotidianamente avviene con gli Africani – permane una civile e rispettosa convivenza, caratterizzata da un rispetto reciproco. Al contrario, la maggior parte degli africani non perdono occasione sia per mostrare di non aver alcun rispetto degli italiani. Tanto che, di fatto, realizzano tutto quello che vogliono, dando prova di non conoscere le regole più elementari di convivenza civile>>. Conclusione? <<Esasperati da questa assurda situazione, molti residenti vogliono vendere le loro case e sloggiare, in quanto la convivenza è letteralmente impossibile: basti pensare che si assiste ogni giorno a scene di sesso all’aperto, musica a tutto volume senza rispetto degli orari di riposo e finanche notturni, stazionamento di decine di amici extracomunitari nei corridoi e negli androni dei portoni e tanto altro>>, taglia corto l’ex consigliere comunale barese che non vede l’ora di parlarne ‘faccia a faccia’ con residenti e, se ci saranno, rappresentanti delle latitanti Istituzioni locali. In più circostanze i residenti hanno provato a contattare, invano, gli organi di polizia (Polizia Municipale – Polizia di Stato – Carabinieri) che, però, si rimpallano la competenza ad intervenire. Secondo alcuni residenti, che saranno presenti all’assemblea, le forze dell’ordine si scaricano a vicenda su chi spetta ad intervenire. Infatti, secondo alcune testimonianze di cittadini che domani le ripeteranno certamente anche in assemblea, il centralino della polizia invita i cittadini di rivolgersi ai carabinieri, i carabinieri invitano i cittadini di rivolgersi ai vigili urbani: uno ‘scaricabarile’ insensato e pericoloso. <<A questo punto chiediamo al Prefetto e al Questore di chiarire definitivamente “a chi compete intervenire?”>>, ripete Gino Cipriani, deciso a vestire i panni di paladino di cittadini stufi di essere “ostaggio“ della burocrazia e di assistere alle quotidiane risse che scoppiano tra loro, minacce, marciapiedi impraticabili, sopratutto da parte anziani e donne, in quanto occupati da interi gruppi che stazionano per ore e ore con toni che non hanno nulla di diverso da altoparlanti. Addirittura, com’è stato già detto e ripetuto, tentativi di violenza alle donne del quartiere, supermercati e bar della zona sempre più feudo di extracomunitari che richiedono somme di denaro. Un ‘andazzo’, come lo definiscono in molti tra via Ravanas, Manzoni e Dante Alighieri che non è più possibile sopportare, tantomeno tollerare, visto il silenzio dopo l’esposto già inviato dallo stesso movimento civico del Libertà al Prefetto e questore durante l’estate 2017. E precisamente il 23 agosto dell’anno scorso. Magari per tornare a ripetere chiaro e tondo che altri posti per extracomunitari non ce ne sono al Libertà, e che <<…vogliamo vivere nel nostro quartiere e non intendiamo emigrare per colpa di chi vuole imporci il loro modo incivile di vita!>>.
Francesco De Martino
Pubblicato il 15 Febbraio 2018