Cultura e Spettacoli

I mostri nelle acque di casa nostra

E’ un fatto che nel basso Adriatico, come nell’alto Jonio siano stanziali gli squali e in ben trenta specie. Ma si tratta di esemplari che vivendo a grande profondità non rappresentano alcun pericolo per i bagnanti. Attenzione però, agli squali inoffensivi si stanno aggiungendo quelli ben più temibili di origine oceanica che, episodicamente, accedono al Mediterraneo attraverso Suez e Gibilterra (un mutamento nelle abitudini che può essere imputato sia all’innalzarsi delle temperature che alla presenza di campi elettromagnetici prodotti sott’acqua dall’uomo per sondare i fondali in cerca di giacimenti di petrolio e metano ; e mettiamo in conto pure il nuotare di queste creature sulla scia delle grandi navi di crociera che con tonnellate di rifiuti alimentari scaricati quotidianamente in acqua rappresentano un’irresistibile richiamo). Veniamo alla più recente casistica degli incontri nei nostri mari : A sei miglia dalla costa di Gallipoli il 18 settembre 1979 venne catturato un esemplare di squalo bianco di 6,20 metri ; nel referto stilato da due veterinari che sezionarono l’animale si legge del rinvenimento nello stomaco di “due scarpe della stessa misura”… Al 1988, in località Ippocampo (Manfredonia) si è registrato l’unico attacco – non letale – all’uomo. Il 5 febbraio del 2001, a un miglio al largo di Porto Gaio, ancora nelle acque di Gallipoli, uno squalo elefante della lunghezza di nove metri rimase impigliato nella rete di un motopeschereccio. Nel 2008 furono segnali uno squalo tigre (Marina di Salve), uno squalo azzurro (Torre Vado) e un cucciolo di squalo grigio  (S. Isidoro ) Nel 2009 uno squalo di specie rimasta imprecisata fu rinvenuto spiaggiato a Lido Conchiglie, marina del comune di Sannicola. Lo stesso anno a Taranto un branco di verdesche incappava nella rete di un peschereccio (detta pure squalo azzurro, la verdesca è specie abbastanza comune nel Mediterrano, specie in Adriatico). Nessun esemplare giunse vivo a riva. Quando i pescatori si accorsero che tra le loro prede c’era una femmina gravida, le aprirono la pancia e liberarono in mare la prole (la rudimentale operazione ebbe successo ; essendo gli squali specie vivipara, i piccoli sono autosufficienti da subito). In tempi più recenti, nelle acque di Santa Maria di Leuca un sub dilettante ha fiocinato un rarissimo – da noi – squalo goblin ; a dispetto dell’aspetto mostruoso (il rostro simile a un becco che si protende lunghissimo all’altezza degli occhi) il goblin non rappresenta un pericolo per l’uomo. Infine, a giugno dello scorso anno, al largo di Polignano, turisti a bordo di un’imbarcazione da diporto hanno assistito all’attacco, letale, di uno squalo a danno di un delfino.

Italo Interesse


Pubblicato il 31 Agosto 2017

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