Cultura e Spettacoli

I nemici erano più di due

Il 10 giugno di settantasette anni in un clima fra sgomento ed eccitazione i tanti baresi che non disponevano di un apparecchio radiofonico sostavano già dal mattino in Piazza Prefettura, dove tutti sapevano che ad una data ora altoparlanti avrebbero diffuso la voce del Duce. Poi l’attesa venne ‘premiata’ col fatale annuncio dell’ora segnata dal destino e delle decisioni irrevocabili. Così, con gli occhi fissi a quel balcone del palazzo della Prefettura dal quale il 6 settembre di sei anni prima in occasione dell’inaugurazione della quinta edizione della Fiera del Levante un Mussolini addirittura antitedesco si era espresso  “con sovrano disprezzo” a proposito di “talune dottrine d’oltralpe” (l’antisemitismo hitleriano), quei baresi e gli italiani tutti ebbero contezza che i nostri nemici, “le democrazie plutocratiche e reazionarie”, erano ufficialmente due : Gran Bretagna e Francia. In realtà i nemici erano ben altro che due (e più in là con l’inizio delle ostilità contro USA ed URSS sarebbero diventati una ventina). Lo sciagurato Patto d’Acciaio, stretto nel 1939, aveva fatto sì che all’atto dell’entrata in guerra a fianco della Germania l’Italia si accollasse anche i nemici raccolti da Hitler in nove mesi di conflitto : Polonia, India, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Danimarca, Norvegia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. Certo, sei di questi erano avversari solo virtuali dal momento che la Germania le aveva assoggettate militarmente, ma l’India rappresentava un serbatoio umano di tutto rispetto, mentre  Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica, che erano paesi molto più industrializzati del nostro, disponevano di ingenti materie prime. Non bastasse, quello stesso 10 giugno, poche ore dopo l’entrata in guerra dell’Italia, il governo del Canada tramite il suo ambasciatore a Roma ci inoltrava formale dichiarazione di guerra. Una cosa passata quasi sotto silenzio, al contrario dell’enfasi dedicata alcuni mesi dopo all’ingresso al nostro fianco del Giappone per effetto del Patto Tripartito e di Romania, Ungheria e Bulgaria in conseguenza all’adesione al Patto Anticomintern,. Più avanti a queste forze si sarebbero aggiunte tre nazioni cobelligeranti. Ma fu una notizia da seconda pagina. Coinvolte nel conflitto per ragioni ben diverse, Finlandia, Thainlandia e Iraq erano destinate a tenere una condotta di guerra non più che parallela alla nostra. Di fatto in nessun momento questi paesi ci furono d’alcun aiuto (né l’Italia si comportò diversamente nei loro confronti). – Nell’immagine, Mussolini a Bari in occasione del saluto alla Divisione Alpina Tridentina reduce dalla campagna d’Albania.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 10 Giugno 2017

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