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I partiti sospendono l’attività per ferie, ma a Bari Petruzzelli rompe gli indugi

Tra i nomi del centrosinistra che aspirano alla candidatura a sindaco, l'assessore all'Ambiente e Sport potrebbe essere il primo a farsi avanti

I vertici pugliesi dei partiti, sia di centrodestra che di centrosinistra, hanno praticamente “sospeso per ferie” l’attività politica per l’individuazione dei nomi da presentare per le candidature a sindaco alle amministrative del prossimo anno a Bari e Lecce, ma ancor prima a Foggia, dove le elezioni comunali si svolgeranno ad ottobre prossimo, dopo tre anni di gestione commissariale, a seguito – come è noto – dell’arresto del sindaco Franco Landella e dello scioglimento nel 2020 dell’Assemblea cittadina per presunte infiltrazioni mafiose nelle attività dell’ente. Ma se le alte temperature di queste ultime settimane hanno invogliato i partiti ad una pausa ed a rinviare ogni ipotesi di discussione per un mese, ossia quando il clima sarà verosimilmente più fresco e, quindi, il caldo più sopportabile, per gli aspiranti candidati invece il caldo non può essere un alibi per rinviare confronti e decisioni che andrebbero affrontare e prese il prima possibile, come potrebbero essere quelle di definire nomi e quadro politico, per le prossime competizioni elettorali locali di Foggia, Bari e Lecce. Nel capoluogo pugliese il primo a rompere gli indugi nel centrosinistra ed a ritenere che non c’è tempo da perdere per le scelte da fare è l’assessore all’Ambiente e Sport, Pietro Petruzzelli (Pd), che nel pomeriggio di oggi, 3 agosto, ha indetto in un hotel cittadino un’assemblea di seguaci e simpatizzanti sul tema “Le chiavi della città”, per fare probabilmente il punto della situazione politica interna al suo partito, il Pd per l’appunto, e alla coalizione di centrosinistra barese, ma più verosimilmente per far sapere che lui è in pista per correre come candidato sindaco. Infatti, come si ricorderà, per Petruzzelli non è la prima volta che si fa avanti a chiedere la candidatura a Primo cittadino, in quanto già nel 2013, quando era semplicemente consigliere comunale di maggioranza, si propose per il “dopo Emiliano”, salvo poi a ritirare la propria candidatura alle primarie, dopo essersi accordato con Antonio Decaro che così, nel febbraio del 2014, rimase praticamente il solo candidato del Pd a sfidare il civico Giacomo Olivieri (Realtà Italia) nelle primarie. Non è da escludere, quindi, che anche questa volta Petruzzelli voglia partire per primo con la candidatura a sindaco, ma poi faccia – come suole dirsi – “fuga francese e ritirata spagnola”. Infatti, a pensare di candidarsi come possibili successori di Decaro nel centrosinistra barese sono almeno tre o quattro i nomi che non fanno mistero di voler correre per la poltrona di Primo cittadino. Tra essi figura sicuramente il deputato dem Marco Lacarra, le cui quotazioni all’interno del partito, però, – a detta di qualche bene informato – sono al ribasso, dopo l’imprevista elezione di Elly Schlein a segretaria nazionale del Pd e, soprattutto, dopo le tante incertezze che ruotano intorno alle future carriere politiche personali sia di Decaro che di Emiliano. Infatti, dopo la vittoria di Schlein nel Pd, ad aspirare a Bari alla fascia tricolore cittadina potrebbe essere anche l’assessore di Decaro alla Pubblica istruzione, Paolo Romano, che della Schlein è stata una sostenitrice sin dalla prima ora. Ma nel Pd barese ci sono almeno altri due nomi che, pur non avendo mai dichiarato apertamente di voler correre per la poltrona di Primo cittadino, non hanno mai neppure escluso di essere interessati alla partita. Trattasi del responsabile dell’Ufficio di Gabinetto del Comune, Vito Leccese, ed il neo-segretario regionale del partito, Domenico De Santis. Però, nella galassia del centrosinistra cittadino i nomi dei possibili aspiranti a sindaco – come è noto – non solo soltanto alcuni esponenti dem, ma ci sono anche nomi della cosiddetta “società civile” o del civismo cittadino, che aspettano verosimilmente di essere invitati a candidarsi, se scelti unitariamente ed in maniera condivisa, a seguito delle non improbabili diatribe che potrebbero sorgere tra partiti, o all’interno degli stessi. Insomma, a Bari nel centrosinistra c’è chi scalpita per la candidatura a sindaco e chi invece attende di essere chiamato. Invece, nel centrodestra barese finora a farsi avanti per la candidatura a sindaco sono stati solo nomi di personaggi non organici ai partiti tradizionali (Tommy Attanasio e Ninni Cea), mentre gli esponenti organici a Fdi, Forza Italia e Lega finora si sono limitati a fare passi indietro o a restare in disparte. Fino a quando? Probabilmente fino a quando da Roma non giungerà l’ordine di decidere e, soprattutto, non saranno noti gli equilibri interni alla stessa coalizione. Operazione, questa, che a Bari, per il centrodestra, è verosimilmente assai problematica da realizzare a livello locale.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Agosto 2023

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