Cronaca

I pentastellati ripropongono il “voto libero” contro il voto di scambio

In vista della elezione del sindaco e del rinnovo del consiglio comunale del prossimo 5 giugno di alcuni Comuni pugliesi, il gruppo degli otto consiglieri regionali del “Movimento 5 Stelle” (Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Mario Conca, Grazia Di Bari, Marco Galante, Antonella Laricchia e Antonio Trevisi) ha rilanciato l’iniziativa “Voto libero” per invitare gli elettori dei Comuni chiamati al voto a segnalare qualsiasi tentativo di compravendita di consensi. Infatti, tale invito fu proposto dal M5S già alle elezioni regionali dello scorso anno, ma i risultati non furono però quelli sperati, perché sia la quantità che la qualità delle segnalazioni inoltrate furono di molto inferiori alle aspettative, per un fenomeno, quello del voto di scambio, ormai diffusissimo in Puglia. “Tentare di comprare il voto o promettere favori e lavoro in cambio di preferenze sfruttando le condizioni di disagio economico dei cittadini  è purtroppo una pratica vile fin troppo consueta in periodo elettorale” hanno dichiarato in una nota gli esponenti regionali del M5S, ricordando che “anche nella nostra regione, nel corso delle passate elezioni sono stati purtroppo segnalati casi di presunta compravendita di voti”. Per questo gli otto consiglieri pentastellati pugliesi chiedono a tutti i cittadini raggiunti da richiesta di voto di preferenza in cambio di denaro od altro genere di contropartita (ad esempio,promessa di posto di lavoro) e che, per qualsiasi ragione, hanno forse timore di denunciarle pubblicamente, di segnalare tale richiesta attraverso l’apposito sito del M5S avente indirizzo Internet “www.votolibero.it”. Segnalazioni che – hanno precisato i consiglieri regionali del M5S – “devono essere opportunamente corredate da registrazioni audio o foto”, affinché abbiano un minimo di attendibilità, oltre che per poter essere utilizzate ai fini di un’eventuale denuncia. Infatti, il M5S – hanno sottolineato gli stessi penta stellati – “si occuperà di denunciare al posto loro”, evidenziando che “il voto di scambio è un reato che tutti i cittadini onesti devono denunciare”. Però, per sperare che l’appello del M5S possa aver successo, quelli che lo hanno lanciato per la seconda volta in Puglia, dopo il tentativo dello scorso anno, sono evidentemente pure consapevoli che innanzitutto “è necessario anche che coloro che in passato non hanno saputo resistere alla tentazione di un guadagno facile, comprendano che portare nelle istituzioni gente che farà un uso disonesto dei soldi pubblici, comporta un danno economico a loro stessi e alla collettività, di gran lunga superiore rispetto a quei pochi euro che oggi gli vengono offerti.” Una consapevolezza che evidentemente non tutti gli elettori hanno o, forse meglio, la stragrande maggioranza di essi, pur avendola, non denuncia simili episodi perché teme ritorsioni, di qui l’iniziativa dei penta stellati di surrogarsi nella segnalazione di tal genere di illecito all’Autorità competente, o forse perché ritiene di poter trarre effettivamente un vantaggio da chi gli propone in cambio del voto soldi o altro tipo di tornaconto individuale. Infatti, gli esponenti del gruppo regionale pugliese del M5S, nel comunicato con cui hanno reso noto la riproposizione anche per le prossime amministrative dell’iniziativa “Voto libero”, ha pure precisato che la stessa ha come fine quello di “rendere più sicure e trasparenti le procedure di voto” e  che si inserisce sulla scia di ciò che proprio in questi giorni i rappresentanti nazionali del M5S stanno facendo in Parlamento, dove i deputati pentastellati hanno presentato la proposta di legge  ?#‎ElezioniPulite , già in discussione nella commissione Affari costituzionali della Camera , al fine di inserire una serie di misure a tutela della reale volontà dei cittadini e contro i tentativi di inquinamento del voto. Proposta di legge che – a detta sempre degli otto consiglieri pugliesi – prevede la “nomina trasparente degli scrutatori, urne semitrasparenti per evitare schede inserite prima e una nuova struttura delle cabine, che impedisca pratiche illegali come le foto alla scheda”. Misure, queste, che se approvate sicuramente renderebbero più difficoltose eventuali attività manipolative della volontà di voto nei seggi, ma che però non avrebbero alcuna incidenza su tutte le possibili pratiche illegali che da tempo ormai, ed in taluni casi in maniera addirittura sfacciata, condizionano la formazione di volontà di scelta degli elettori prima e fuori della cabina di voto. Volontà, come è noto, spesso “drogata” da promesse o dazione di denaro e che diventa persino ponderante e predominante, perché il numero di coloro che “non vendono” il proprio voto e che non si recano neppure più al seggio è ormai considerevolissimo.  

 

Giuseppe Palella 


Pubblicato il 30 Aprile 2016

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