Cultura e Spettacoli

I pupi giganti di Barletta

I pupi sono marionette di scuola siciliana che si distinguono per la molteplicità dei movimenti, la ricchezza delle armature e le dimensioni ragguardevoli. Quest’ultimo punto incontra un limite fisiologico nel peso del pupazzo, per cui i pupi difficilmente superavano i 100-110 cm. di altezza. Sicché, pupi alti un metro e mezzo dovevano destare sensazione a loro tempo. Chi abbia curiosità di vederne qualche esemplare, non ha che da recarsi in visita al Castello di Barletta, una cui sala, detta degli Artificieri, ospita una collezione di pupi ‘giganti’. L’esposizione annovera venticinque pezzi tra cui si distinguono eroi del ciclo cavalleresco (Orlando, Rinaldo e Carlo Magno) ed eroi della tradizione locale : Ettore Fieramosca e Guy La Motte ; l’esposizione è integrata da una selezione di abiti di scena, trofei, corazze, armi ed elementi scenici. Tale raccolta è frutto della donazione degli eredi di una famiglia siciliana, gli Immesi, che ha legato il proprio nome alla Puglia a partire dal 1890. In quell’anno i fratelli Giuseppe e Michele Immesi, due pupari di Bisacquino, un piccolo centro del palermitano, si trasferirono a Barletta. Circa le ragioni dell’abbandono della terra madre, pensiamo che, chiusi da storiche famiglie di pupari palermitani (Cuticchio, Mancuso, Greco…), gli Immesi non avessero altra alternativa che l’emigrazione. Quanto alla scelta di Barletta, invece che un diverso territorio della Sicilia, possiamo solo fare ipotesi. Forse gli Immesi avevano parenti o amici a Barletta, forse qualche amore spinse uno dei due o addirittura entrambi sui nostri lidi… Comunque sia andata, resta il fatto che a Barletta gli Immesi si affermarono. Tale successo fu raccolto e amplificato dagli eredi, tra cui si distinse Filippo Immesi, che venne nominato Cavaliere del Regno per meriti artistici. Ricevette medaglia, croce e diploma di merito all’Esposizione delle Industrie di Genova. Altri riconoscimenti li raccolse nella tournée del 1909, che lo vide acclamato a Vienna e Parigi. Nella Grandiosa Compagnia Marionettistica Immesi, il Cav. Filippo ricopriva il ruolo di Direttore Artistico, mentre i fratelli Rosa, Nina, Lucia, Ada, Rosetta e Carlo manovravano i pupi. Il segreto di tanto successo stava anche nella varietà del repertorio, che andava al di là della Commedia dell’arte e della classica Opera dei Pupi. Spesso nelle locandine che annunciavano gli Immesi compariva il nome di Shakespeare (celebri alcune trasposizioni di Amleto, Giulietta e Romeo e Macbeth). Altre volte in cartellone era il melodramma (Cavalleria Rusticana, Vespri Siciliani). Non mancavano rappresentazioni sacre (Nascita di Gesù Bambino, Passione e morte di nostro Signore…).

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 21 Gennaio 2020

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