I ristoratori baresi pensano a una class action per rivendicare i propri diritti
Una parte di ristoratori baresi pensa ad una class action per rivendicare i propri diritti e di interessi. Lo dichiara al Quotidiano in questa intervista Michelangelo Balzano, titolare del noto ristorante “Mareviglie” a Corso V. Emanuele.
Balzano, sabato scorso avete manifestato al lungomare. Non vi è stata una grande risposta di popolo, perché?
“Pioveva e molti non sono venuti per il cattivo tempo. Comunque è vero, bisogna cambiare strategia rispetto a quella del passa- parola sui social adottata sin qui”.
Quali sono i vostri maggiori problemi?
“Gli stessi che ci affliggono dall’ inizio della pandemia. Pare che i soli untori o gli untori unici siamo e noi e non è così. Aggiungo che lo Stato ci ha fatto fare aggiusti per i dispositivi di sicurezza e non abbiamo visto un euro di rimborso. I cosiddetti ristori arrivano col contagocce, quando arrivano. Passa un governo, ne arriva un altro e la situazione per noi resta la stessa. Anzi…”.
Anzi?
“Ci stanno prendendo in giro di nuovo e peggio. Hanno mutato la formuletta matematica rispetto al precedente governo, ma il risultato sarà lo stesso, appena 3000- 4000 euro, una miseria che non ci serve. Noi vogliamo lavorare”.
Domicilio e asporto, concessi…
“Senta anche qui bisogna darsi una regolata. Se il domicilio ha un senso per il sushi dove il riso freddo regge tre ore, mi dice come posso mandare a casa del cliente un risotto o un pacchero ai frutti di mare? Dovrebbero darci gratuitamente l’impianto mantenitore del caldo che costa 20.000 euro. E lei ritiene che lo daranno?”.
Insomma, che cosa invocate?
“Di riaprire e lavorare. Se va avanti in questo modo chiudo e metto in vendita il locale. E stiamo progettando una class action per i nostri diritti e interessi lesi creando un’associazione”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 24 Marzo 2021