I silos del porto di Bari diventano opere d’arte con van Helten
Volti e luoghi immortalati in bianco e nero per esaltarne il passato e il suo borgo storico
Presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, è stato illustrato il completamento ormai definitivo (l’artista chiude gli ultimi ritocchi oggi e fa ritorno in Patria) dei sedici silos ubicati nel porto di Bari e di proprietà del Gruppo Casillo. L’ opera di riqualificazione è stata magistralmente eseguita in circa due anni dal noto artista internazionale australiano Guido van Helten presente alla conferenza. A sorpresa, cortesemente invitato dall’ attuale Commissario, è intervenuto l’ex Presidente, professor Ugo Patroni Griffi, il quale ebbe la sapiente e valida intuizione di questa opera che gli va ascritta ovviamente assieme all’ artista e che resterà una immagine iconica per Bari, i baresi e il loro porto. I silos sono sedici e di un’altezza di 30 metri ciascuno. Proprio il professor Ugo Patroni Griffi ha voluto spiegare alcune cose: “Abbiamo contattato un artista di fama e stazza mondiali, specialista in silos. Si tratta di strutture ed oggetti che presentano notevoli difficoltà tecniche, inclusa la distorsione della vista per il cilindro. E’ stata una scelta fatta prima del Covid e devo riconoscere che l’artista si è impegnato tantissimo, ha lavorato in modo splendido, familiarizzando con il personale del porto. Ha dovuto fare i conti con le inclemenze del tempo e con la polvere che si posava su una struttura ruvida. Poche volte ho visto un artista tanto preciso e puntiglioso, in alcune circostanze ha letteralmente rifatto delle superfici, cancellando quello che aveva disegnato con tanta abnegazione. Penso, anzi sono certo, potrà piacere o no, che questa resterà una opera iconica per Bari e il suo porto e resto della idea che bisogna insistere sul rapporto porto città. Del resto, il mio concetto è sempre ispirato ad un porto sicuramente funzionale e i numeri lo dimostrano, ma anche fruibile al pubblico e aperto all’ arte e alla bellezza come succede in quasi tutti i porti europei visitati dai turisti. E’ auspicabile che il dialogo porto città vada avanti”. Il Commissario attuale, il Controammiraglio Vincenzo Leone ha ringraziato il suo predecessore, l’artista, le autorità amministrative: “Non vorrei che il mio gradimento sui social scendesse, ma il mio appartamento in porto affaccia sui silos e ho avuto la fortuna di vedere giornalmente il procedere dell’opera. Mi sono sentito come Papa Sisto, quando osservava l’andamento della Cappella Sistina. E’ un’opera bella, che racchiude lo spirito di Bari e ne apprezziamo la ricerca. In quanto al porto di Bari, cito un verbo caro alle nostre nonne, rammendo e dobbiamo continuare in questa opera. Per tale motivo resto della idea che con Marisabella spiccheremo un ulteriore salto, sia il porto che la città”. In rappresentanza della Regione, Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Turismo, ha dichiarato: “E’ auspicabile e direi fondamentale il collegamento arte- turismo, bisogna investire in cultura affinchè assieme alla quantità di turisti, cosa assodata, si aggiunga la qualità. Abbiamo bisogno di diversificare, il turismo non è soltanto sole e spiaggia, anche. E questo si chiama destagionalizzazione. L’ opera realizzata nel porto di Bari è il punto di partenza per una narrazione ancora più incisiva. Grazie a chi ha creduto in questo progetto, alle autorità e naturalmente all’ artista”. Paola Romano, neo assessora alla Cultura del Comune di Bari: “Sono emozionata, perchè è un’opera emozionante ed è un esempio splendido di arte pubblica. Dietro ci sono anni di ricerca e la riproduzione di volti di gente semplice, di bambini, di pescatori e riferimenti chiari al culto nicolaiano. Chi arriva o va via dal porto di Bari si porta via queste coinvolgenti immagini “. Ed ecco l’artista, Guido van Helten: “Ho deciso dopo tanta ricerca, anche nelle pinacoteche cittadine, di riprendere volti semplici, gente di tutti i giorni, bambini. Devo ringraziare la città che mi ha accolto e i lavoratori del porto con i quali ho legato. Il riferimento nicolaiano non è un fatto meramente religioso, ma si inserisce nello spirito di Bari. E’ stato un lavoro duro e difficile, ho letteralmente pulito i silos che ne avevano bisogno, ci sono stati come era inevitabile tanti problemi tecnici, i fenomeni del meteo, ma alla fine ce la abbiamo fatta e devo ringraziare la visione coraggiosa del presidente Ugo Patroni Griffi col quale ci eravamo visti prima del Covid”. Infine ha portato il saluto e il benvenuto Guido Campanile del Gruppo Casillo proprietario dei silos. Da oggi Bari presenta una opera che resterà nella storia e che animerà i turisti, ma anche i concittadini. Porto e bellezza possono camminare assieme, grazie ad una raffinata intuizione di quel manager di alto livello che si chiama Ugo Patroni Griffi.
Bruno Volpe
Pubblicato il 12 Settembre 2024