Cronaca

I sindacati attaccano: “Stp-Bari, ancora troppe contraddizioni”

L'Unione Sindacale di Base parte dalle dichiarazioni sui numeri di bilancio della società di trasporti

E’ ancora polemica a distanza tra Unione Sindacale di Base e Società Trasporti Provinciale/SpA di Bari, società di trasporto pubblico che vede tra i suoi soci società ed enti pubblici come Città Metropolitana di Bari, Comune di Trani, Provincia Barletta/Andria/Trani (Bat), oltre all’azienda speciale Amet/SpA di Trani. I sindacalisti autonomi baresi partono dalle palesi contraddizioni tra le dichiarazioni “”poco confortanti”” rilasciate dal Presidente del CdA Stp/Bari il quale, appena un mese fa (e precisamente lo scorso 30 marzo) in sede di riunione prefettizia, preannunciava la chiusura del bilancio in passività. E dall’altra parte, invece? La Dirigente Stp Barbara Santeramo si “”entusiasma”” per i successi aziendali raggiunti con la messa in servizio del bus “Tourist Tour” in occasione della Fiera di Gravina in Puglia, elogiando la sua “squadra fortissima” in un post su ‘Facebook’ del 23 aprile. Tuttavia, contrariamente a quanto espresso con fin troppa enfasi dalla dirigente della società di trasporti, per Usb c’è poco da festeggiare, quando si parla e si va più a fondo alle questioni riguardanti della Stp/Bari. Motivo? <<Le esternalizzazioni delle linee ad altre aziende del Cotrap, il ricorso a contratti di lavoro somministrato e la chiusura dell’officina del Deposito di Bari per motivi legati a sicurezza e in merito alla quale non se ne conoscono ancora le sorti, sono solo alcuni degli elementi che fanno da cornice a una gestione a nostro avviso parecchio discutibile, che sta determinando pesanti ripercussioni anche economiche sui Lavoratori>>, attaccano con un comunicato di fuoco dalla sede del sindacato di base. Per loro non può ancora passare sotto silenzio una gestione che, soprattutto nell’ambito delle relazioni sindacali e dei procedimenti disciplinari – ambiti tra l’altro tutti di competenza della Santeramo – alimenta il clima conflittuale e vertenziale in un’azienda dov’è sempre più diffuso il malcontento tra i propri dipendenti. Insomma, per i rappresentanti dei lavoratori è giunto il momento d’un vero <<cambio di passo>> nella gestione Stp/Bari, azienda che, in quanto pubblica, andrebbe <<…tutelata e rivalorizzata, sradicandola definitivamente da meccanismi che ne stanno determinando il tracollo>>. Se così non fosse, per Usb/Bari-Bat si rischia a breve di perdere un’asset strategico’ per il territorio, dando in pasto alle privatizzazioni un importante pezzo dei servizi pubblici essenziali pugliesi. In effetti è da mesi che la società di trasporti extraurbano ha preannunciato la necessità di procedere alla esternalizzazione di alcune linee ad altre aziende facenti parte del consorzio Cotrap «in attesa della dotazione d’una trentina di nuovi mezzi. Ma i nuovi mezzi sono stati consegnati – con tanto di inaugurazione in pompa magna e tagli di nastri alla fine dello scorso anno – eppure le esternalizzazioni continuano a rappresentare un vero e proprio spauracchio per lavoratori e parti sociali, al tavolo della concertazione sindacale. Problemi che il Sindacato autonomo ha già esposto all’Assessore ai trasporti della Regione Puglia, ma senza risultati concreti per cercar di contrastare, appunto, lo spreco di risorse pubbliche avendo a disposizione i nuovi automezzi, acquisiti attraverso finanziamenti pubblici. E non basta. L’opera della società di trasporti si porrebbe, tra le altre cose, in contrasto alla delibera Anac/ n. 208 del 1 marzo 2017 che considera il subaffidamento quale «previsione che fornisce una copertura per l’ipotesi in cui il gestore dei servizi, e nel caso di specie il Consorzio affidatario, non riesca a far fronte all’ampliamento/intensificazione dei servizi già resi o alla istituzione di nuovi servizi da parte degli enti pubblici competenti, né con la loro assegnazione alle imprese consorziate né con mezzi e personale propri». Ma il problema ancora più serio è che anche enti e società pubbliche soci della Stp/Bari – da Amet al Comune di Trani, Provincia Bat e Città Metropolitana) non hanno ancora fornito risposte sui numeri di bilancio indirizzati a quella che i sindacati autonomi baresi già vedono come “svendita di un’azienda pubblica fagocitata da logiche di consorzi e privatizzazioni, erodendo diritti ai Lavoratori ed ai Cittadini”.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 3 Maggio 2023

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