I sindacati pronti a scendere in piazza: si faccia un piano straordinario di assunzioni
Sanità bollente. L'elenco delle criticità che Emiliano e Palese non affrontano
Stabilizzazioni e ricambio del personale che se ne va in pensione, ma anche piano straordinario di assunzioni, riorganizzazione della medicina ospedaliera e convenzionata, premio Covid per gli operatori di Sanitaservice, notizie sulla Asl Zero, applicazione della DGR 1940/22 con la sottoscrizione delle pre-intese con i Presidi di Riabilitazione ex art. 26 e discussione del Regolamento Regionale sull’assistenza residenziale e semiresidenziale rappresenta l’elenco infinito dei temi posti dai segretari regionali delle categorie dei lavoratori pubblici – Luigi Lonigro (Fp Cgil/Puglia), Aldo Gemma (Cisl Fp/Puglia) e Paola Bruno (Uil Fpl/Puglia) ai vertici della sanità pugliese. “Al fine di migliorare la risposta sanitaria ai bisogni dei cittadini, i cui costi per la mobilità passiva nel 2022 hanno raggiunto la cifra di 177 milioni di euro, nonché per garantire agli operatori sanitari il rispetto della dignità lavorativa, oltre che di diritti e tutele già maturate e acquisite, chiediamo che, nella riunione già convocata dalla Regione per il 13 dicembre, siano presenti anche il Presidente Emiliano, l’Assessore Rocco Palese e il Direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro”, l’istanza che rassomiglia quasi a un ultimatum dei sindacati. Troppo ribollente il tema sanità, per non affrontare e risolvere le criticità indicate sulle quali, invece, non c’è mai risposta adeguata. “Continuare a insistere sulle “prestazioni aggiuntive” come unica soluzione per abbattere le liste d’attesa anziché provvedere ad un piano di assunzioni straordinario, valutando i fabbisogni occupazionali, stabilizzando gli attuali lavoratori precari e attingendo dalle graduatorie già esistenti è un sistema che si è già rivelato inefficace”, continuano sindacalisti che continuano a difendere i diritti dei malati, ma anche di chi durante l’emergenza pandemica ha lavorato gomito a gomito nelle Aziende sanitarie pubbliche, a difesa degli assistiti e della salute pubblica. E invece i lavoratori ‘Sanitaservice’ pugliesi, tanto per fare un esempio, non hanno ancora percepito quel premio/Covid garantito fin dalla firma dell’accordo di maggio 2020, sottoscritto dalla stessa Regione Puglia. Ad oggi, ad oltre tre anni dalla fase critica dell’emergenza Covid, nessuna nuova sulla liquidazione del premio ai lavoratori delle Sanitaservice pugliesi. E che dire della mancata applicazione, dopo oltre un anno dall’entrata in vigore, della delibera della giunta regionale n.1490/2022, con le pre-intese con presidi di riabilitazione che ancora non vengono sottoscritte, requisito essenziale per continuare a mantenere l’accreditamento? Nessun confronto – concludono Lonigro, Gemma e Bruno – sull’ipotetica “Azienda Zero”, su competenze, poteri decisionali e necessità, in una Regione Puglia che già prevede un Assessorato alla Salute e un Dipartimento alla Promozione della Salute, con il rischio che si crei ulteriore confusione e irrigidimento di un sistema già farraginoso. E intanto si parla d’una bozza di Delibera regionale avente per oggetto “Regolamento Regionale sull’assistenza residenziale e semiresidenziale ai soggetti con disturbi mentali”, senza che vi sia stato alcun confronto preventivo con le Confederazioni e Categorie sindacali secondo un metodo che rifiutiamo e contrastiamo totalmente. Conclusione? Se non dovessero arrivare risposte dai vertici della sanità pugliese, saranno i lavoratori a far sentire la propria voce la prossima settimana (…e precisamente venerdì 15 dicembre) davanti alla Presidenza della Giunta Regionale per far valere i propri, sacrosanti diritti.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 8 Dicembre 2023