Cronaca

I sogni infranti: e se parlassimo dell’ex Centrale del Latte?

 
Fallito il sogno di trasformarla in Centrale dell’Arte, comitati e cittadini tornano a parlare dell’ex Centrale del Latte di Viale Orazio Flacco, a Picone-Poggiofranco,  per riproporre una loro idea di recupero di quel rudere. Un po’ di tempo fa, infatti, c’erano simpatizzanti e attivisti della Lista “Per il Bene Comune”, guidati dall’ex candidata sindaco Adele Dentice, per raccogliere firme, appunto, sul recupero dell’ex Centrale. Una manifestazione che attirò l’attenzione del rione Picone/Poggiofranco organizzata anche dall’ex presidente circoscrizionale Antonio Gadaleta, tornato anche lui a proporre il trasferimento della scuola materna comunale e degli uffici circoscrizionali, troppo decentrati dove si trovano ora, in Via Strabella del caffè, per la futura destinazione dell’ex fabbrica cittadina ormai in stato di abbandono nonostante, come detto, il grande interesse mostrato da tutti per la sua conservazione. Ne riparliamo, dunque, proprio con Gadaleta, che ha ricevuto una impressione positiva dalla partecipazione della gente comune alla manifestazione di circa tre anni fa. “Parteciparono in particolare gli anziani –ripete Antonio Gadaleta- a testimoniare di come sia sentita la priorita’ di realizzare nell’ex Centrale del Latte, patrimonio comunale, un asilo, uffici circoscrizionali, ma anche un centro per le attivita’ culturali e del tempo libero”. Ed accanto a queste iniziative, considerata la enorme capienza dell’immobile, altri locali potrebbero essere destinati a contenitore per le attivita’ collegate ai servizi sociali, coinvolgendo nella gestione le associazioni, i movimenti e le cooperative maggiormente impegnate nel settore no-profit del quartiere. Giustamente Gadaleta parte da dati di fatto reali, come la presenza gia’ acquisita da anni all’interno del fabbricato di altre associazioni che tutelano interessi pubblici, come la presenza di ambulanze dell’emergenza radio nei cortili dell’ex Centrale. “Ma potrebbero anche essere trasferiti uffici decentrati del Comune, come il Consultorio, la sezione della Polizia Municipale e l’Ufficio Anagrafe. Di fronte a tutte queste idee, pero’, cittadini ed amministratori circoscrizionali hanno trovato un vero e proprio muro di gomma: la Giunta Municipale guidata da di Cagno Abbrescia aveva deciso di vendere l’immobile motivando il reperimento di risorse finanziarie per costruire il Canile Municipale, ignorando come detto, la proposta del Consiglio della Terza Circoscrizione di destinare l’immobile tanto caro ai baresi “a contenitore per le attivita’ culturali, sociali ed uffici decentrati pubblici e brigata di Polizia di quartiere”. Ma l’amministrazione comunale, in sede di approvazione definitiva dell’ultimo Bilancio, pare aver riconfermato la vendita dell’ex Centrale del Latte, accantonando le somme per altri progetti. “Quello che si sta perpetrando –precisa ancora Gadaleta- rappresenta un’offesa grave alla volonta’ popolare, come testimoniano le centinaia di firme già raccolte in passato ed i sondaggi di opinione fra i cittadini”. Demolire l’ex Centrale di Viale Orazio Flacco per costruire abitazioni residenziali, aggravando i problemi di traffico, parcheggio ed inquinamento ambientale in un’area che risulta gia’ penalizzata dalla presenza dell’Ospedale Policlinico Consorziale: ecco l’intenzione manifestata da un ex Sindaco che si ripresenta alla Città, pronto a difendere le vecchie scelte della sua Giunta senza troppi ripensamenti, saltando a pie’ pari i pareri espressi in passato dalla III Circoscrizione e perfino dal Consiglio Comunale, competenze ritenute chiaramente dalle norme in vigore. La fretta degli amministratori comunali, pero’, potrebbe scontarsi con la ferrea volonta’ di residenti e comitati civici decisi a resistere –come si diceva una volta….- quando potrebbero tornare in piazza ancora in tanti per bloccare i progetti di Di Cagno Abbrescia e dell’ex assessore comunale al Patrimonio, Enzo Avvantaggiati, tornato in prima linea con una bella poltrona nelle aziende municipali grazie al sindaco Emiliano. Manifestazioni non politiche, per carità, tuttavia utili a ricordare alla Giunta Municipale la leggerezza con cui è stato e potrebbe essere ancora trattato il patrimonio immobiliare di questa Città. Nel caso infatti dell’ex Centrale del Latte, bisogna ricordare che al suo interno esistono ancora strumentazioni ed apparecchiature per la produzione del latte ancora integre, se non perfettamente funzionanti. E recuperandone una parte si potrebbe realizzare una mostra permanente di “archeologia industriale”, come ha proposto tempo fa il battagliero Tonino Gadaleta, ora in prima linea anche a difesa del decentramento amministraivo.
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 10 Novembre 2011

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