Cronaca

I tifosi del Bari: “De Laurentiis, tempo scaduto”

Niente più scuse: i tifosi del Bari, quelli veri che vanno in curva, che pagano il biglietto e lo seguono dappertutto, hanno perso la pazienza. E evvertono il presidente De Lurentiis. “tempo scaduto”. Chiariamo subito: non è stato certo il brutto inizio di questo terzo campionato in terza serie (come si diceva una volta), prima con la bruciante sconfitta in casa contro la Fidelis/Andria al San Nicola eppoi col pareggio scialbo nell’esordio di campionato a Potenza.  No, gli ‘ultrà’ sono stanchi d’un andazzo calcistico che si trscina da una delusione all’altra da quando la ‘costola’ della società partenopea di De Laurentiss/padre ha messo piede a via di Torrebella. Quando tutto è cominciato tra sorrisi, lazzi e frizzi di una squadra, quella biancorossa, che si diceva pronta a emulare quel Parma che in tre anni era sbarcata dai dilettanti alla massima serie. E invece? I baresi sono arcistufi di assistere ancora a partite senza capo né coda, con giocatori che a malapena, probabilmente, conoscono i loro colori sociali. E che non sudano mai per la ‘maglia’ perchè, in fondo, hanno preso questa società come una specie di cimitero di elefanti dove svernare per concludere la carriera: tanto stipendi e ingaggi sono più che assicurati. No, ieri gli Ultras del Bari hanno detto basta e, dopo aver gioito (il goal di Scavone a illudere prima) e sofferto (goal preso come manco nei tornei aziendali) lunedì sera al ‘Viviani’, hanno deciso di mettere nero su bianco la loro delusione con uno sctriscione ai cancelli dell’antistadio. E per spiegarsi meglio un comunicato che riassume i sentimenti di chi è stato capace di tributare tutto l’affetto di cui può essere capace una Curva a giocatori che, in odore di fallimento, avevano sfiorato la promozione, qualche anno fa. Ma il calcio moderno non gioca coi sentimenti. <<De Laurentiis, tempo scaduto>>; si legge sullo striscione per spiegare che, col triste epilogo dello scorso campionato, il “progetto triennale” dichiarato nel 2018 dalla presidenza (salto dalla D alla B entro il 2021) ha visto il suo fallimento. Ma come detto gli ultrà avevano voluto dare un’ultima ‘chance’ alla società in questo avvio di stagione, nonostante – a distanza di tre anni dagli annunci del presidente Luigi De Laurentiis – a Bari non c’è ombra di progetto, sia tecnico e sia sportivo. <<Allo stesso tempo, speravamo che gli errori del passato potessero essere di aiuto alla SSC Bari per comprendere che i campionati non si vincono privandosi dei migliori giovani (tra l’altro, in assenza di un vero vivaio) e comprando giocatori a fine carriera; non si vincono nemmeno cambiando sei allenatori in tre anni, o sostituendo tre direttori sportivi nello stesso lasso di tempo (con l’aggravante di aver affrontato il girone di ritorno dello scorso campionato senza un DS). Il tutto, senza mai programmare nei tempi la stagione e nell’approssimazione più totale. Il mercato delle ultime ore, a costo zero e affidato alle sole abilità del DS attuale, è l’ennesima prova di quanto scritto sopra>>, ragionano nel loro comunicato i sostenitori biancorossi. Eggià, la SSC/Bari, a oggi, più che una società di calcio s’è dimostrata una società di marketing…e per di più di basso profilo: <<rivolta alla tutela della propria immagine, piuttosto che impegnata a lavorare per quegli obiettivi annunciati davanti ai microfoni con una sciarpa al collo, o in diretta streaming durante la presentazione di un’anonima maglia verde>>. E non basta. <<Abbiamo sopportato anche prestazioni imbarazzanti da parte di calciatori che raramente hanno onorato la maglia, talvolta subendo sconfitte in campi di cui ignoravamo l’esistenza>>. Ma adesso la pazienza è finita e anche in virtù delle nuove norme riguardanti la “multiproprietà”, bisogna prendere una posizione e fare un po’ di chiarezza: è giunta l’ora per la famiglia De Laurentiis di passare la mano. <<Avete avuto la vostra possibilità; ora date a noi la nostra>>, le ultime parole degli Ultras/Bari.

Francesco De Martino


Pubblicato il 3 Settembre 2021

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