Cultura e Spettacoli

I tritoni di Murgia Sgolgore

La toponomastica murgiana contempla anche Murgia Sgolgore. Si tratta di un complesso di alture compreso tra Altamura, Santeramo e Cassano il cui punto più elevato tocca i 528 metri. Trattandosi di un’area affatto antropizzata, a parte poche masserie in attività (Viglione, Graviglione e Mercadante, mentre più numerose sono quelle in abbandono), Murgia Sgolgore si distingue per il fatto di offrire rifugio a tutte le specie animali tipiche del Parco dell’Alta Murgia, in cui rientra. Passeggiarvi, dunque, è l’occasione per imbattersi, per esempio, nel Tritone Italico, un grazioso anfibio caudato tipico dell’Italia centro meridionale (vedi immagine). Dall’aspetto esile, lungo non oltre otto centimetri, con testa piccola e squadrata, una cresta ghiandolare su entrambi i lati della schiena e la coda sottile, lunga quanto il resto del corpo, il Tritone Italico presenta una livrea brunastra o verde oliva sul dorso, con grandi macchie scure nei maschi ; il ventre si presenta d’una tonalità che dall’arancio brillante va al giallo pallido con macchie più o meno scure. La facilità d’incontrare il Lissotriton italicus si spiega con la grande disponibilità di acqua di Murgia Sgolgore. In questo sito, infatti, è presente uno dei 328 serbatoi  di riserva dell’Acquedotto Pugliese. Dal serbatoio di Murgia Sgolgore si dipartono i raccordi tubanti che alimentano Matera, Altamura, Gravina e Santeramo. Il precario stato di queste tubazioni è causa di perdite, che danno vita a pozze e brevi zone umide, ovvero l’habitat del Tritone Italico. Questo piccolo animale appartiene alla grande famiglia delle salamandre. Anticamente tritoni e salamandre erano creature leggendarie. Nella mitologia greca Tritone, figlio di Poseidone e della ninfa Anfitrite, è l’equivalente maschile della sirena ; diversi autori classici impiegano il termine al plurale (i Tritoni) per indicare il vasto numero di divinità marine inferiori messe al mondo da Tritone e destinate ad ingrossare il fastoso corteo del Dio del mare. Alla salamandra era invece attribuito il potere di resistere al fuoco. Nel suo Historia Naturalis, Plinio il vecchio descrive questa creatura “tanto fredda che al suo contatto il fuoco si estingue non diversamente dall’effetto prodotto dal ghiaccio”. In ‘Libri del tesoro’ (libro I, cap. CXLVI) Brunetto Latini scrive : “E sappiate che la salamandra vive in mezzo alla fiamma del fuoco senza dolore e senza danno al suo corpo, ma spegne il fuoco grazie alla sua natura”. Paracelso in un suo trattato sugli esseri mitologici afferma che le salamandre vivono in prossimità dei vulcani, quando non addirittura all’interno degli stessi : Il rumore di sottofondo proveniente dalla profondità dei crateri sarebbe da attribuire alle salamandre impegnate nell’edificazione delle proprie dimore. Il grande medico e alchimista svizzero affermava pure che le salamandre “parlano raramente e con grande sforzo dei loro segreti, preferendo la compagnia delle vecchie e delle streghe”.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 16 Marzo 2021

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