Cultura e Spettacoli

Icona del miracolo economico italiano

Il 9 marzo 1955 la FIAT presentava un’utilitaria destinato a entrare nella storia dell’industria automobilistica italiana

In ‘Vernissage’, quattordicesimo dei venti episodi in cui si frange ‘I mostri’, celebre film di Dino Risi del 1963, un padre di famiglia monoreddito (Ugo Tognazzi) firmato un malloppo di cambiali, ritira la sospirata utilitaria. Appena uscito dal salone, si reca sul Lungotevere per imbarcare una mercenaria… L’autovettura in questione era la mitica FIAT 600. Disegnata da Giacosa e pensata per sostituire l’ormai obsoleta ‘Topolino’, questo modello – che venne presentato il 9 marzo 1955 a Ginevra, al Palazzo delle Esposizioni – può vantare solo in Italia 2.695.197 mezzi prodotti. Con i modelli fabbricati in Spagna, Germania, Jugoslavia, Argentina e Cile, si arrivò a quota 4.939.642. Lo strabiliante successo di vendite fece sì che dopo pochi mesi di mercato il tempo di attesa per la consegna superasse l’anno. In alcuni paesi la Seicento rimase in produzione fino al 1985. Un successo dovuto alla vincente completezza di questo modello, che aveva costi e consumi da utilitaria a fronte di prestazioni e comfort da prodotto di fascia media (da quel motore da 633  cm³ e 21,5 CV derivarono i motori di altri modelli storici : 850, 127, Panda, Autobianchi A 112, Seat Ibiza e Marbella). Mezzo robusto e affidabile – a parte qualche problema di raffreddamento – e dalla discreta abitabilità (quattro posti comodi), nonché abbastanza veloce (quasi 100 khm), la Seicento consumava ‘appena’ un litro ogni 13 km. Il suo prezzo era appetibile : 590mila £, cui andava aggiunta una tassa di circolazione  di 10mila lire per una potenza fiscale di 9 CV. Per quanto nel 1955 un operaio guadagnasse 40mila £ al mese e la benzina costasse 138 £ al litro, la possibilità di rateizzare fino a cinque anni e la pressoché inesistente inflazione invogliavano al grande passo anche la fasce sociali più deboli, nello stesso momento in cui l’uomo della strada vedeva nell’elettrodomestico, il televisore, le ferie estive e la casa di proprietà in cooperativa obiettivi alla propria portata. Oggi ambita auto d’epoca, la Seicento, purché marciante e in buone condizioni, quota dai 6mila ai 14mila euro a seconda della rarità del modello. Ricercatissimi sono i modelli rimasti in produzione fino a maggio 1964 per il fatto di montare portiere incernierate posteriormente (vedi immagine). Queste portiere erano note come ‘suicide-doors, cioè porte da suicidio o ‘a vento’, poiché in caso di apertura accidentale in corsa, il vento le spalancava esponendo chi sedeva sulle poltroncine al rischio di cadere sull’asfalto (all’epoca l’obbligo delle cinture di sicurezza non era contemplato). Non pochi guidatori caddero e morirono mentre si sporgevano all’esterno per richiudere lo sportello. E ancora più vittime si contarono tra i passeggeri addormentatisi con la spalla poggiata allo sportello di destra.

Italo Interesse


Pubblicato il 9 Marzo 2023

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