Cultura e Spettacoli

Identità fluida, identità nomade

Reduce dai trionfi dell’Under The Radar Festival di New York, dove a gennaio ha debuttato con la sua ultima produzione, il ‘Panorama’ di Motus ha aperto ‘Farsi mondo’, la stagione 2018/2019 del Kismet,  inserita nella programmazione di Teatri di Bari. Palese la sintonia tra questa messinscena e lo spirito che Teresa Ludovico vuole imprimere alla nuova stagione teatrale. “Siamo popolo, moltitudine… – scrive la Direttrice Artistica – siamo mondo. Lo sguardo può abbracciare il tutto mondo, ma per farlo dobbiamo volgere gli occhi intorno, fin dietro il capo.” Un esercizio di curiosità ed apertura anche “doloroso”, ma indispensabile per pervenire ad un teatro “risvegliante”.  Eccoci allora a ‘Panorama’, questa messinscena che vede protagonisti i componenti del gruppo interetnico di performers del teatro dell’East Village newyorkese. Un gruppo fortemente motivato dal pensiero di strappare dall’ombra il nomadismo e porlo in luce, a scapito di valori che la società globale ha proclamato obsoleti. Allo sguardo del nomade, e dell’artista non stanziale, si dispiega un ‘panorama’ che ripudia ogni barriera ideologica e/o di categoria, il tutto a beneficio sia di un senso di appartenenza alla molteplicità che di un concetto fluido di identità. Nell’idea di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò ‘Panorama’ assume così le forme di un’autobiografia collettiva, figlia di interviste e ricerche sul vissuto dei singoli componenti del gruppo newyorkese. Pur confezionato con cura e interpretato con passione, ‘Panorama’ è però operazione estranea al senso dello spettacolo e in alcuni momenti anche fastidiosamente autoreferenziale. Qua e là incuriosisce, non coinvolge mai. Il gran dispiego tecnologico non basta a mascherare questi limiti. Qualche nudo gratuito. Vasto il consenso della platea. – Prossimo appuntamento al Kismet sabato 17 novembre con ‘Odissea’, da Tonino Guerra, di e con Teresa Ludovico ; musiche dal vivo del M° Ales; regia di Teresa Ludovico ; produzione Teatri di Bari/Kismet. Catturata dall’estro e dalla musicalità del lavoro di Tonino Guerra, che all’età di ottantasette anni ha riscritto il capolavoro di Omero, la Ludovico individua otto canti che interpreta avendo a mente il pensiero di Guerra così espresso : “Su quella barca, con Ulisse, ci sono anch’io. L’Odissea è uno dei libri fondamentali che sta nella mia memoria anche se in fondo tutti i miei libri sono stati dei acconti di viaggio. Con questo ultimo lavoro ho scelto di indossarei panni di un Ulisse pieno di debolezze, umanamente fragile, che rimane incantato per il canto degli uccelli o quello della pioggia. Penso che Odissea sia un’opera molto indicata per i giovani che oggi non hanno più ideali, sono distratti dalla modernità che sta cancellando la fantasia. Io ho cercato di riavvicinarli all’immaginazione evocando e ritrovando la forza di un’antica curiosità, perché la fantasia è legata alla memoria del passato. Il rispetto per il passato è essenziale”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 15 Novembre 2018

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