Idomeneo guardiano della bassa Puglia
Fratello di Cassandra, Eleno aveva il dono della profezia. Sopravvissuto al sacco di Troia, Eleno si ritrovò dopo al termine di complesse vicissitudini re di Butrinto, città dell’Epiro. Quando di lì passò Enea in viaggio verso l’Italia, Eleno lo mise in guardia : “Quest’orlo di italica spiaggia che qui vicino è battuto del nostro mare dall’onda, fuggilo : Ogni borgo vi è pieno di Greci maligni… con armati presidia le sallentine pianure il Lizio Idomeneo…” (Eneide, Libro III) Figlio di Deucalione e nipote di Minosse, Idomeneo era re di Creta. Partecipò alla guerra di Troia distinguendosi in numerose imprese, la più importante delle quali fu nascondersi nel cavallo di legno grazie al quali i Greci ebbero ragione della città. Finita la guerra, ripartì per la sua terra. Ma avendo trovato il trono usurpato da Leuco, al quale aveva lasciato la reggenza, dovette ripartire. Una variante del mito afferma che l’eroe fu costretto a lasciare la patria per una sommossa dei suoi sudditi (Idomeneo aveva ordinato il sacrificio del figlio Idamante per mantenere fede a un voto fatto mentre ritornava dalla guerra di Troia: i Cretesi interruppero la cerimonia provocando così la fuga del re). Idomeneo si rifugiò sull’opposta sponda adriatica, in Calabria (nome antico del Salento) dove fondò una nuova città. Quale? Per ragioni di assonanza, si ritiene che quella città sia Alezio, un piccolo comune a quaranta chilometri da Lecce. Ad Alezio però non esiste neanche un vicolo dedicato a Idomeneo. A Manduria sì, invece (via Lizio Idomeneo è a un minuto di cammino dall’Arco di Sant’Angelo). Nonostante questo, i manduriani snobbano l’origine greca. Essi si sentono Messapi, l’antica stirpe japigia venuta dall’Illiria e insediatasi in Puglia tra il secondo e il primo millennio avanti Cristo. Tuttavia Virgilio parla di schiere di armati poste da Idomeno a presidio del pianeggiante territorio salentino… Erano quegli armati gli uomini con cui egli mise piede in Puglia? No. Idomeneo era un fuggiasco, il cui seguito non poteva consistere che in un pugno di pur fedelissimi guerrieri. Un fuggiasco tuttavia ancora carismatico, esperto nell’arte della guerra, una figura intorno alla quale Messapi privi in quel frangente di una guida potrebbero essersi raccolti dando vita a ben organizzate forze a difesa di un territorio. Sempre che Idomeneo non sia una figura leggendaria ripresa da Virgilio. E’ possibile. E’ tuttavia impossibile che la guerra di Troia sia un’invenzione di Omero, come dimostrato dagli scavi condotti da Schliemann nella seconda metà dell’Ottocento. Al termine di quella che fu la prima ‘Grande Guerra’ del Mediterraneo, dovettero essere centinaia gli esuli. Se Lizio Idomeno, non essendo mai esistito, non mise mai piede in Puglia, lo stesso non può dirsi di ‘un’ Idomeneo, un esule senza nome, poi battezzato con quello di un eroe, sia pure di fantasia. – Nell’immagine, ‘Il ritorno d’Idomeneo’, olio su tela di Jacques Gamelin (1738-1803), Musèe des Augustins, Palais Niel, Tolosa.
Italo Interesse
Pubblicato il 21 Luglio 2018