Cultura e Spettacoli

Ignazio Perricci e il ritratto di Listz

A detta di molti il più vigoroso ritratto di Franz Listz (vedi immagine) fu eseguito da un artista pugliese. Nato a Monopoli il 18 dicembre 1834 (si sarebbe spento a Napoli nel 1907), Ignazio Perricci fu nella seconda metà dell’Ottocento fecondo pittore, scultore, architetto, insegnante di pittura ornamentale e massimo esponente della scuola decorativa partenopea. Era un predestinato : Nel 1837 subì la perdita del padre. Nel 1840 la madre si risposò con Paolo Antonio Sardella, sacrestano della cattedrale di Monopoli. Il patrigno lo affidò come apprendista sarto presso tale Gregorio Munno, ma il giovane Perricci, mosso dall’istinto, disertava la bottega per andare a spiare l’opera di Antonio Conti, un decoratore comasco in quel momento impegnato nel restauro della cattedrale. Probabilmente tanta attenzione colpì Conti, il quale dovette mettere poco a realizzare il talento di Ignazio. Di qui a convincere la famiglia a mandare il ragazzo a Napoli a frequentare l’Istituto di Belle Arti il passo fu breve. E a Napoli Ignazio Perricci fece la sua fortuna, affermandosi soprattutto come decoratore : Ornò parte della Villa Reale La Favorita di Portici, alcune sale del Museo Archeologico Nazionale, l’abside del Duomo, edifici nobiliari… Si fece apprezzare anche oltre i confini partenopei decorando la Gran Sala della Corte Suprema di Giustizia a Castel Capuano, la Cattedrale di Troia, il Palazzo Reale di Monza, alcune stanze del Quirinale e di Montecitorio a Roma, il Museo Civico di Torino, il castello Ducale di Corigliano Calabro… Particolare curioso, nel 1869, insieme ad altri architetti, progettò la culla per Vittorio Emanuele III. Ignazio Perricci, tra l’altro, lasciò il segno nella vita di due importanti Istituti, il Museo Artistico Industriale (del quale fu cofondatore e dove insegnò) e il Real Istituto d’Incoraggiamento, di cui fu membro del Consiglio di amministrazione. Il Museo Artistico Industriale si distingueva per le particolari finalità didattiche :  a differenza di molti altri musei napoletani, infatti, privilegiava – più che la ricchezza di oggetti d’arte – la qualità di quei manufatti antichi e moderni che permettessero agli allievi di formarsi nell’oreficeria, nell’ebanisteria, nella ceramica e nella lavorazione dei metalli. Quanto al Real Istituto d’Incoraggiamento, tale Istituto, fondato a Napoli nel 1806 da Giuseppe Bonaparte, si proponeva per mano dello Stato di promuovere e indirizzare gli studi teorici verso innovazioni ritenute utili dalla società. Tornando al dipinto di cui in apertura, non se ne conosce la data di esecuzione. Sembra poi  difficile che il Perricci abbia avuto modo e tempo di ritrarre dal vivo Listz, il quale nella sua errabonda attività di concertista difficilmente risiedeva nello stesso posto per più di quarantott’ore. Probabilmente quella pittura fu eseguita sulla base di una fotografia.

Italo Interesse


Pubblicato il 18 Dicembre 2020

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