Cultura e Spettacoli

Il bambino, bendato, calava la mano…

Di tutti i giochi d’azzardo di cui lo Stato abbia il monopolio, quello del Lotto è il meno conveniente per lo scommettitore essendo il vantaggio del ‘banco’ addirittura sleale. Una cosa risaputa e scientificamente dimostrata. Eppure, ogni settimana, sono almeno tre milioni gli italiani che sfidano la sorte muovendosi fra novanta numeri. ‘La tassa dei fessi’, chiamò qualcuno questo malsano esercizio di speranza, in taluni casi vicino alla tirannia psicologica, che di fatto si traduce in un prezioso sostegno al malandato Erario. Ufficialmente, i ‘fessi’ a Bari pagano dal 2 maggio 1874, giorno di istituzione nel capoluogo pugliese dell’ottava Ruota (le Ruote sarebbero arrivate a dieci nel 1939 con l’ingresso nel Tabellone Unico delle sedi di Cagliari e Genova e a undici nel 2005 con l’introduzione della Ruota Nazionale). Abbiamo detto ‘ufficialmente’ perché a quella data le estrazioni non costituivano una novità a Bari, dove da tempo, come in molte altre città italiane grandi e piccole, era attiva una Ruota autonoma. Con l’unità d’Italia fu deciso di sopprimere le ruote minori e di istituzionalizzare quelle relative alle città più importanti. Dove inizialmente si estraessero i numeri a Bari non è dato sapere. Di certo, durante il Ventennio, le estrazioni vennero trasferite nell’atrio del Palazzo dell’Intendenza di Finanza antistante il Castello. I funzionari operavano al di là di un’ampia vetrata disposta lungo un corridoio al primo piano. Il pubblico assisteva stando all’esterno, in basso. L’estrazione avveniva alle 16 di ogni sabato. Quanto alle modalità, le estrazioni avvenivano secondo il rituale dell’urna metallica fatta ripetutamente girare per mezzo di una manovella prima che, aperto un finestrino, un bambino bendato vi affondasse la mano a raccogliere la pallina col numero fortunato. – Quanto si è detto a proposito di questi bambini. Con quali criteri venivano individuati? Dovevano avere meno di dieci anni, maschietti o femminucce. Una volta preso parte all’estrazione non potevano ripetere l’esperienza. Venivano ricompensati con giocattoli o dolciumi. La scelta spettava a turnazione ad alti funzionari, i quali dovevano fare le loro ricerche all’interno di famiglie di indiscussa moralità ; pare che le famiglie più ‘gettonate’ fossero quelle dei dipendenti del Ministero delle Finanze – Oggi quell’urna non esiste più, sostituita da un contenitore cilindrico di plexiglass entro cui le palline numerate saltellano come popcorn per effetto di un getto d’aria fino a che cinque di esse non vengono catturate da una nicchia rotante. L’avvento della tecnologia si spiega sopratutto con la necessità di combattere il fenomeno delle estrazioni pilotate. Dal 16 giugno 2009 l’algido meccanismo neanche più funziona a Bari. Da questa data le nuove urne sono state raggruppate in tre ‘sedi estrazionali’, allo scopo di ridurre i costi di gestione. Per cui, le estrazioni dell’ormai virtuale ruota di Bari, come per quella altrettanto virtuale di Palermo, si svolgono a Napoli.

Italo Interesse


Pubblicato il 21 Ottobre 2017

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