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Il Bari a un passo dal traguardo

l Bari ha messo un altro sigillo, potrebbe essere quello che darà la spallata alle dirette concorrenti, Catanzaro ed Avellino, con quest’ultima leggermente più distaccata ma con una gara da recuperare infrasettimanale e sulla carta non proibitiva. La situazione attuale spiegata, vedrebbe il Bari campione già direttamente domenica se: l’Avellino pareggiasse o dovesse perdere mercoledì nel turno di recupero contro il Catania ed in quel caso anche in caso di vittoria contro il temibile Picerno, non riuscirebbero a raggiungere il Bari che ha già 71 punti, ma resterebbe il Catanzaro che deve sfidare la Juve Stabia ed in caso di mancata vittoria dei calabresi e contemporanea vittoria del Bari nel derby contro la Fidelis Andria, i Galletti festeggerebbero già domenica dinnanzi al ‘proprio pubblico. Ma le casistiche sono ancora tante, se si allungasse la pratica chiamata ‘B’ alla prossima settimana, sta di fatto che la squadra allenata da Michele Mignani, dopo la sconfitta interna incassata contro il Campobasso al San Nicola, ha fatto risuonare la sveglia, ricompattandosi a partire dalla gara avvenuta tre giorni dopo quella bruciante sconfitta, ovvero quella contro il Picerno con una delle tante reti del numero sette, Mirco Antenucci. Un Bari però che dopo la vittoria non brillante ai danni della Vibonese, ne esce ulteriormente fortificato perché ancora una volta giunta nella ripresa e per di più con un giocatore che era subentrato da 100 secondi diventato decisivo: era già successo con Citro contro la Virtus Francavilla, nelle quattro reti di Simone Simeri sempre da subentrato, ma anche con Cheddira ed altri che potrebbero essere menzionati. Vincere è l’unica cosa che conta, recita oramai un celebre antico ‘adagio’, ma non è solo quello perché questo Bari rispecchia ed ha assunto il carattere della propria guida tecnica, equilibrato, determinato ed amante della cultura del lavoro, capace di rimboccarsi le maniche e saper adattare il vestito a quelle che sono le contingenze della partita, come è successo nelle gare esterne contro Palermo ed Avellino o a Foggia, dove nel caso specifico i biancorossi avrebbero meritato ampiamente la vittoria. Ma con i ‘se’ ed ‘ma’ non si va lontano e la grandezza di questo Bari, a tratti operaio ed in altri casi, tanti è stato bello esteticamente, e nel girone di andata è stato quasi sempre perfetto ad eccezione delle due sconfitte subite contro Francavilla e Juve Stabia, soprattutto senza mai rispondere al fuoco e rumore dei nemici e continue provocazioni, evidentemente cadute nel vuoto, perché stanno tutte dietro ed abbastanza distaccate. I numeri difficilmente mentono e se il Bari che soprattutto con l’avvento di Emanuele Polverino tra i pali ha letteralmente alzato il muro in cinque gare ha subito solo una rete e realizzato il suo terzo ‘clean sheet’ in sostituzione di Frattali, va aggiunto che nel rendimento esterno la squadra ha realizzato ben 35 punti contro i 27 dell’Avellino che pur annoverando una gara in meno ne ha totalizzati 27 punti, perciò ancora una volta la teoria che il Bari dei soloni, allenatori, professori e scienziati che vedrebbero i Galletti di Mignani vincere solo per le individualità non regge ed anche confrontando allo stato attuale con il primato del girone A del Sud Tirol e Modena nel girone B, i biancorossi sono quelli con meno punti, al momento, ma con maggiore distacco dalle dirette avversarie. Non reggono neanche i confronti con la Reggina di due stagioni fa che vide interrompersi il campionato per la prima pandemia dovuta a Covid 19 o con la Ternana dello scorso anno, la quale sebbene abbia fatto registrare record ‘monster’ a livello europeo e forse ineguagliabile, non ha avuto il tenore delle avversarie di questa stagione del girone C. Pertanto, uno che occorre restare con i piedi attaccati alla realtà perché il Bari seppur vicinissimo domenica dovrà pensare esclusivamente a battere la Fidelis Andria e per tracciare il punto sulla vittoria contro la Vibonese ed accennare anche sul suo futuro, ci ha pensato nel post-gara capitan Valerio Di Cesare ai microfoni ufficiali di RadioBari: “Abbiamo affrontato una partita molto dura e siamo stati bravi a pazientare e giocare un poco meglio nella ripresa. Siamo più vicini all’obiettivo. Quest’anno c’è stata una sorta di simbiosi ed unità di intenti tra direttore sportivo mister e noi perché questa squadra possiede 24 titolari che per me possono giocare benissimo anche in serie B. Personalmente l’obiettivo principale era tornare a stare bene e poter dare il mio contributo. Portiamo casa il campionato e poi ci sarà tempo di parlare con la società, adesso non è la priorità”. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.

 

 

 


Pubblicato il 22 Marzo 2022

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