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“Il Bari di Auteri è stato costruito per entusiasmare, ma punto molto su Citro”

E’ una bandiera del Bari, in pochi altri possono vantare di esserlo, soltanto lui e Giovanni Loseto da baresi veraci vantano così tante presenze, stiamo parlando di Giorgio De Trizio, il quale per 273 volte tra serie A (una volta), B e C, ha vestito la maglia biancorossa ed indossato anche la fascia da capitano per più stagioni, ben quattro dal 1985 sino al 1989, con ben dodici reti e tanti ricordi. Meglio di lui a livello di presenze soltanto: l’indomito Giovanni Loseto, Mario Mazzoni, quest’ultimo recordman come capitano perché lo è stato per cinque stagioni a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta ed inizio anni Sessanta, ed infine, Jean Francois Gillet. Ma Giorgio De Trizio, una volta appese le scarpe al chiodo dopo aver vestito le maglie del Pescara, Messina e Fidelis Andria, ha iniziato il suo percorso da allenatore, per lo più vissuto tra le giovanili. Tuttavia, ha iniziato dal suo Bari che porta cucito nel sangue ed è stato alleantore delle giovanili ma anche un osservatore per la Prima Squadra per ben 14 anni. Ad oggi, Giorgio De Trizio è responsabile tecnico ed allenatore delle giovanili della Levante Bitritto 2008, società presieduta da Dario Lombardi. Ai nostri microfoni mister De Trizio ha parlato del Bari odierno, partendo dalla parentesi sfortunata con il Monopoli e di altre chicche.

Nel 2018-2019 sei stato nel Monopoli ricoprendo il ruolo di allenatore dell’Under 16. Che tipo di esperienza è stata e quali giovani hai lanciato nel calcio professionistico?

Sarò schietto come sempre, è stata un’esperienza negativa dal punto di vista umano, però fa bagaglio ed aiuta comunque nella crescita. Portai in prima squadra giocatori che stanno facendo ancora molto bene come Glorioso, Rotella e qualche altro ragazzo. C’erano con me molti ragazzi che venivano dalla Primavera del Bari che purtroppo era fallito, ma molti di qusti hanno po proseguito calcando i palcoscenici nei professionisti”.

Il Monopoli  in classifica in questo momento è nelle retrovie ed annovera una vittoria e due sconfitte, con all’attivo solo due gol. Cosa non ha funzionato sinora e se rappresentano anche in questa stagione una mina vagante?

Il calcio odierno è pieno di imprenditori che si buttano nel calcio a capofitto senza conoscerne ‘l’abc’ e da persone che non hanno le capacità di ricoprire i ruoli dirigenziali per mantenere una società sportiva nel professionismo. Difatti nella stessa Lega Pro ogni anno assistiamo a squadre che si ritirano dal campionato in corso d’opera o come quest’anno è successo al Trapani di non iniziarlo nemmeno. Nello specifico del Monopoli hanno iniziato male, ma hanno un tecnico capace come Scienza che è un punto di riferimento per i suoi giocatori. Se poi dietro ha una società seria o meno non mi esprimo o meglio non mi sbilancio, però non ho sicuramente un buon parere e preferisco concentrarmi sul Bari e sui miei ragazzi”.

Capitolo Bari. Dieci gol in quattro partite di cui ben quattro dei difensori e cinque subiti, con la momentanea vetta della classifica. Un tuo giudizio sul Bari di Auteri, ma anche sulla difesa e su chi ritieni potrebbe essere un valore aggiunto in questa stagione?

Con Auteri da calciatore ci ho giocato nella nazionale U21, era un attaccante molto forte e che ha fatto molto bene sotto la guida tecnica di Eugenio Fascetti ai tempi del Varese. Auteri è uno coriaceo, uno spceialista per la categoria ed esperto di promozioni con Benevento, Nocerina e Gallipoli. Ho avuto modo di seguirlo quando allenava il Matera, perché essendo osservatore per il Bari mi mandavano spesso a seguirlo, rientravo a casa felice per aver visto una squadra che giocava un calcio propositivo e veloce, capace di cambiare pelle nel corso della partita. Ed è un po’ quello che già dopo quattro giornate sta cercando di trasferire al suo Bari, una squadra armoniosa con dei principi tattici, rispetto al passato e che non si accontenta mai. Cinque gol in quattro partite? Si prende gol in undici, non solo per colpa dei difensori, ma è una squadra che sta lavorando su tutti gli automatismi e che sono sicuro si toglierà tante soddisfazioni. Il Bari di quest’anno lo vedo comunque molto più ‘cazzuto’ rispetto allo scorso anno ed altre pretendenti. A parte Antenucci, solito goleador e punto fermo, molto bene Celiento difensore col vizietto del gol come al sottoscritto ed il mio amico fraterno Giovanni (se la ride, ndr), sono molto contento che hanno preso Citro. Nicola Citro è un ragazzo che conosco bene ed in dieci minuti a Cava ha già fatto due assist e fatto vedere buoni numeri. E’ un giocatore devastante negli spazi e che ha piedi buoni, sicuramente sarà un valore aggiunto e punto su di lui. Inoltre in questo attacco che vede molto facilmente la porta, potete notare le numerose verticalizzazioni ed il pressing asfissiante volto a rubare palla ed attuare una transizione veloce. Una squadra costruita per entusiasmare e vincere”.

C’è una data che forse ricorderai molto bene, 20 dicembre 1987, Bari Lecce, con De Trizio e Maiellaro, marcatori. Raccontaci di quel gol e la gioia di aver battuto i cugini giallorossi. Erano diversi i derby di allora?

C’è un antefatto che voglio ricordare che nello stesso anno ma nel campionato precedente, esattamente otto mesi prima, nonostante avessimo vinto 2-0 in casa, venni espulso e non la mandai giù. Nel campionato successivo loro furono promossi, però il derby è sempre una partita a parte. In quel 20 dicembre era una giornata fredda e c’era un vento pazzesco, lo stadio Della Vittoria era a festa e ci stava spingendo alla vittoria; quasi al cinquantesimo, mi trovai a battere una punizione pazzesca da 40 metri che grazie al vento fortissimo ingannò il loro portiere, Simone Braglia ed in panchina avevano un grande maestro come tecnico, Carlo Mazzone che andò su tutte le furie con i suoi. Al mio gol replicò il grande Pietro Maiellaro. Il dispiacere di quel gruppo è che non riuscimmo a conquistare la promozione, ma ci rifacemmo l’anno seguente con Salvemini, con un Bari ‘monster’”.

Oggi rivesti il ruolo di allenatore e Responsabile Tecnico delle giovanili della Levante Bitritto 2008. Come procede il tuo nuovo incarico e spiegaci il tuo punto di vista sull’ultimo decreto.

“Ringrazio per questa opportunità il presidente Dario Lombardi della Levante Bitritto 2008, e tutta la società per l’organizzazione meticolosa e seria, specie in un tempo difficilissimo come quello che stiamo attraversando. Ci alleniamo regolarmente allo ‘Scirea’ di Bitritto nel rispetto delle norme da protocollo. Aggiungo, se posso, rafforzassero anche i controlli, e li rispetteremo, ma non fermassero il calcio, sarebbe una nuova ‘mazzata’ troppo grossa. Quanto a noi della Levante Bitritto, siamo un bel gruppo siamo partiti bene con un paio di vittorie e ragazzi che si allenano con impegno e perseveranza e cerchiamo di essere un punto di riferimento per i nostri giovani atleti. La Levante Bitritto dispone di allenatori competenti, abilitati e laureati in Scienze Motorie, ma prima di essere tecnici, cerchiamo di essere insegnanti, dal punto di vista umano”.La redazione del Quotidiano di Bari esprime la massima vicinanza e augurio di pronta guarigione ai colleghi di TELEBARI e che possano vincere questa partita!

Marco Iusco

 


Pubblicato il 14 Ottobre 2020

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